Unità - Il sapere del centrodestra ridotto solo a pillole di nozioni

L'università è stata trasformata in un'azienda con tanto di operai: gli studenti". Vicina alla laurea Cristina, studentessa di Psicologia nell'ateneo romano de La Sapienza, guarda con rammarico all'università che fu. Quella che con mille problemi aveva almeno un pò di cultura. "Da quando è stato introdotto il nuovo ordinamento gli atenei sono stati di fatto "licealizzati". Con diciotto moduli all'anno - che tra pause ed esami equivalgono a otto corsi al mese - la vita dello studente è stata schiacciata sui libri. Non c'è più tempo per parlare, per socializzare nè per riflettere. Sempre più spesso mi accade di vedere ragazzi trottare da un'aula all'altra a caccia di lezioni o in fila davanti a una porta in attesa di passare l'ennesimo esame". Cristina che ha condito gli studi con la partecipazione attiva al coordinamento dei collettivi è in prima fila a bocciare il riformismo delministro. "LaMoratti ha affossato il sapere, lo ha ridotto a pillole di nozioni, nonché ha riportato in auge lo status sociale come discriminante di accesso alla conoscenza. Con questo bel provvedimento è ovvio che chi se lo potrà permettere aggiungerà in coda all'università un bel master, ma chi invece non ha in tasca quel gruzzoletto sonante troverà perfino difficoltà a raggiungere l'obiettivo di un diploma triennale". Il diritto allo studio sta per essere discusso nelle aule parlamentari. Anch'esso se passerà come presentato metterà sul lastrico molti studenti. "Io per 5 anni ho preso una borsa di studio, ma non so se con il nuovo dpcm mi verrebbe ancora garantita. La strategia politica del governo è chiara e va in un'unica direzione: smantellare il pubblico, l'istruzione pubblica