Unità-Il Ministero: schedare gli istituti che fanno occupazione
Torino: una circolare chiede ai dirigenti di compilare "urgentemente" una scheda on-line con tutti i dettagli. I sindacati: "Controllo poliziesco" Il Ministero: schedare gli istituti che fanno...
Torino: una circolare chiede ai dirigenti di compilare "urgentemente" una scheda on-line con tutti i dettagli. I sindacati: "Controllo poliziesco"
Il Ministero: schedare gli istituti che fanno occupazione
Tonino Cassarà
TORINO Schedare gli studenti che protestano, che occupano, che fanno autogestione nelle scuole. E farlo subito, on-line, attraverso l'apposito modulo scaricabile dal sito dell'Ufficio Scolastico Regionale Piemonte, perchè lo chiede direttamente il ministero della Moratti. È questa la richiesta che si sono visti recapitare - tramite circolare "urgentissima" firmata da Stefano Andreoli, Capo di Gabinetto dell'USR - i dirigenti scolastici del Piemonte lo scorso 30 novembre. "Il delirio del controllo poliziesco sulle scuole continua" protesta Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale dei Cub scuola, che aggiunge: "Dopo le videocamere per sorvegliare insegnanti e studenti, i poliziotti di prossimità per raccogliere le confidenze dei bambini in sei scuole medie torinesi, è ora la volta della schedatura della protesta studentesca". Nella circolare, ritenuta "inquietante" anche da altre organizzazioni sindacali, in particolare si legge: "Su richiesta dell'ufficio di Gabinetto del MIUR, al fine di disporre di aggiornati elementi conoscitivi sulle situazioni di autogestione od occupazione nelle scuole secondarie di II grado del Piemonte" i dirigenti scolastici devono compilare e inviare immediatamente una scheda con i dati relativi alla loro scuola. È richiamata inoltre "l'attenzione sull'esigenza di aggiornare tempestivamente la suddetta scheda, ogni qual volta abbiano inizio o termine in ciascuna scuola i fenomeni di autogestione od occupazione". Per la Cub si tratta "di un ulteriore attacco alle libertà. Sembra che nel mondo della scuola, negli ultimi tempi, la sola preoccupazione sia l'ossessionante mania per la "sicurezza"". Dura anche la presa di posizione della Cgil. Secondo Roberto Ferrarsi, responsabile regionale scuola del Piemonte "quest'ultima iniziativa, che parte direttamente dall'amministrazione regionale, fa il cerchio sulle limitazioni alla libertà d'espressione che, purtroppo, non è solo tipica del mondo della scuola. Si tratta evidentemente di un'azione a carattere intimidatorio sia sui dirigenti sia sugli studenti. Un avviso a quei presidi che hanno sempre guardato con il giusto interesse alle proteste dei loro studenti".