Unità-I ricercatori precari:"Moratti si dimetta"

I ricercatori precari:"Moratti si dimetta"

ROMA Il ritiro del ddl Moratti sullo stato giuridico dei docenti universitari e le dimissioni del ministro dell'Istruzione. Lo hanno chiesto ieri i ricercatori precari che a questo proposito hanno consegnato alla Camera una petizione pubblica firmata da circa 9.000 persone. "Il messaggio alla Moratti -ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, il Verde Paolo Cento- è chiaro: il provvedimento va ritirato perchè non c'è nessuna possibilità di migliorarlo nè di emendarlo e perchè porta l'università indietro di decenni trasformandola in un'azienda sottoposta agli interessi del mercato".
La petizione, partita per iniziativa dell'università di Salerno, conferma -hanno osservato i ricercatori- "la contrarietà delle università pubbliche italiane e dell'intero mondo della ricerca all'operato del ministro, come manifestato in più di un anno di mobilitazioni e proteste". "Il numero dei docenti a contratto sta crescendo sempre di più" ha aggiunto Francesca, ricercatrice alla Sapienza, mentre Vincenzo, anche lui ricercatore, nell'ateneo salernitano, pur rammaricandosi che tra le firme neppure una sia di un rettore, ha fatto notare con soddisfazione come il 15% del mondo accademico abbia risposto all'appello. Sostegno ai ricercatori è stato espresso anche dalla diessina Alba Sasso. "I Democratici di sinistra sono al fianco dei ricercatori precari per ottenere il ritiro del disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari", ha detto la Sasso, sottolineando che "ancora una volta la Moratti è contro il mondo dell'istruzione e con questo ddl condanna i giovani ricercatori a una precarizzazione che è contro la qualità".

la protesta