Unità: I precari della scuola non sono parcheggiatori abusivi»
Il ministro Fioroni replica a chi vede come una sanatoria le 60mila nuove assunzioni
di Massimo Franchi
«SANATORIA clientelare», «schiaffo alla meritocrazia». La rassegna stampa sull’assunzione dei 50mila insegnanti precari ha messo di cattivo umore Beppe Fioro-
ni. Il ministro della Pubblica istruzione non ha perso l’opportunità (una conferenza sulla nuova valutazione) per rispondere per le rime agli editorialisti che alzavano la bandiera della meritocrazia. «Non ho assunto parcheggiatori abusivi, ho assunto docenti che educano i nostri figli da anni. La vera indecenza è che questa gente ha lavorato senza mai sapere con certezza se avrebbero potuto farlo anche l’anno successivo. E se un docente ha come compagno di viaggio l’insicurezza, lavora male. Si tratta di persone che hanno vinto concorsi, superato prove: è un atto di giustizia e serietà averle assunte». Clientelare per Fioroni è «aver alimentato il sistema della precariato», sistema che l’ultima finanziaria ha fermato «trasformando nell’ultima finanziaria le graduatorie di precari in graduatorie ad esaurimento e rinnovando le procedure di reclutamento».
NUOVA VALUTAZIONE Come accennato, l’argomento della conferenza era tutt’altro. Il nuovo metodo di valutazione delle scuole adottato dall’Invalsi (istituto di valutazione del sistema scolastico) prevede valutatori esterni, rilevazione delle caratteristiche socio-economiche sia degli studenti che del contesto in cui le scuole sono inserite, misurazione dei livelli di apprendimento degli studenti in ”entrata” e in “uscita” da ogni ciclo di studio. Queste le nuove caratteristiche del sistema che punta a far diventare ogni istituto «un’ascensore sociale perché oggi il 90 per cento dei figli degli operai può aspirare solo a fare l’operaio», commenta Fioroni. I dati presentati ieri tratteggiano una scuola in cui, diversamente dal parere dell’Ocse, il divario tra Nord e Sud è meno marcato «soprattutto se, come bisogna fare, si guarda all’apprendimento reale e non alle conoscenze degli studenti. Per valutare una scuola bisogna valutarne anche il contesto sociale».
SCUOLE APERTE E proprio in questa direzione va la decisione della Regione Campania di raddoppiare il progetto "Scuole aperte". A partire dal prossimo anno scolastico saranno duecento le scuole coinvolte nel progetto dell'assessorato all’Istruzione.