Unità: I precari ai precari: speriamo nel 2010
Quelli della scuola scrivono simbolicamente a tutti gli altri
Marco Tedeschi
Il Coordinamento Precari Scuola esprime solidarietà ai lavoratori precari, ai cassaintegrati e ai lavoratori delle tante aziende in crisi che hanno trascorso il Natale in fabbrica per difendere il posto di lavoro. A tutti loro, si legge in una nota, facciamo gli auguri di conservare uno stipendio anche nel 2010. Il nostro pensiero va in particolare ai dipendenti di: Ave Industries (Venezia); Rockwool di Iglesias; Eurallumina, Portovesme srl, Alcoa (Cagliari); Fiat di Pomigliano D'Arco e Termini Imerese; Agile ex Eutelia (Roma e Milano); Filatura di Albano; Pastificio Russo di Cicciano in provincia di Napoli; Yamaha di Lesmo (Monza); Fincantieri di Genova, di Muggiano a La Spezia e di Ancona; precari dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale). Desideriamo esprimere la nostra solidarietà ai terremotati dell'Abruzzo, dell'Umbria e agli sfollati di Messina, nonché ai precari della Scuola Pubblica Italiana sbattuti in mezzo alla strada da questo governo dopo anni di fedele servizio allo Stato. Per quest'ultimi sono stati predisposti ridicoli ammortizzatori sociali che, «oltre ad essere per pochi (le restrizioni sono numerose, incomprensibili e talvolta del tutto ridicole e incomprensibili), sono anche umilianti e offensivi della dignità del personale della scuola». «La prima riforma da fare è dare una indennità di disoccupazione universale, come avviene in Francia o in Germania, a prescindere dal tipo di lavoro che si è svolto. Cominciamo da lì e non parliamone solo per riempire i giornali», ha detto ieri Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, incontrando i precari dell'Ispra. «Tre giorni sono più che sufficienti perché ci sia un atto concreto conseguente alle parole del ministro», ha aggiunto Franceschini.v