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uNITà: i forzisti: 'Dobbiamo essere più autoritari' La caccia alle streghe comincia al ministero

Di Mariagrazia Gerina ROMA Un boato accoglie in sala l'annuncio della notizia (poi smentita) che Osama è stato catturato. E applaude ancora la platea azzurra schierata in difesa della Moratti...

01/03/2004
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l'Unità

Di Mariagrazia Gerina

ROMA Un boato accoglie in sala l'annuncio della notizia (poi smentita) che Osama è stato catturato. E applaude ancora la platea azzurra schierata in difesa della Moratti all'Hotel Parco de' Principi, quando, subito dopo l'intervento del coordinatore Sandro Bondi, il senatore Lucio Malan, a cui Silvio Berlusconi ha affidato la campagna elettorale per le europee, annuncia un'altra 'piccola cattura di Osama'.
"Abbiamo cacciato la persona responsabile della menzogna", dice agitando neanche fosse Robespierre la testa di un funzionario ministeriale, responsabile dell'ufficio relazioni con il pubblico, reo di aver detto la verità sul tempo pieno, avendo risposto a domanda di un genitore: 'Ci saranno molti tagli, è probabile che verrà tagliato'.
La sua cacciata viene annunciata alla platea come la vittoria della verità sulla menzogna. Come la punta di diamante del contrattacco preventivo che Forza Italia ha sferrato alla manifestazione indetta dai sindacati sul tempo pieno. Con un'assemblea mattutina, convocata in fretta e furia ad uso dei tg, disertata dalla stessa Letizia Mo-
ratti.
'L'esercito della menzogna (che nella vulgata sono i comunisti, ndr) è infiltrato ovunque', scalda la platea Malan. Perciò, ogni mezzo è lecito: 'Non dobbiamo trascurare nessuna arma. Anche a costo di sembrare autoritari, perché loro (sempre i comunisti? ndr) si sono infiltrati da per tutto'. Fin dentro il ministero della pubblica istruzione. Ecco la prova: "Uno dei nostri fingendosi un genitore - racconta Malan, orgoglioso dello stratagemma architettato - ha telefonato all'ufficio pubbliche relazioni del Miur per chiedere informazioni sul tempo pieno'. E la trappola ha funzionato: 'Una persona gli ha risposto: ci saranno molti tagli, è probabile che il tempo pieno venga tagliato".
'L'abbiamo mandata via questa persona', si leva dal pubblico Valentina Aprea, con l'aria di chi vuole difendere il buon nome del ministero. E Malan: 'Sì, sì lo so che io ho fatto un'interrogazione e voi siete intervenuti subito". "Bene, bravi", insomma. Come dire: 'avete imparato la lezione'. Che Malan enuncia così: 'Dobbiamo avere il coraggio di essere autoritari, tanto anche se non lo siamo ci dicono lo stesso che lo siamo'.
E così sulla testa del ministeriale sacrificato, poco prima della manifestazione, si consuma la pace tra due alleati che sotto banco si sono fronteggiati come nemici. Dietro questa epurazione c'è una guerra sulla gestione della riforma che si è combattuta dentro la stessa maggioranza e si è temporaneamente conclusa con questo annuncio plateale di' giustizia' fatta. L'offensiva azzurra contro la gestione Moratti era cominciata a ottobre con un'interrogazione parlamentare a firma Malan, che ripercorreva lo stesso episodio ripetuto ieri davanti alla platea azzurra e attaccava però soprattutto l'incapacità del ministero di dare risposte adeguate. Accanto alla denuncia della funzionaria, alla stigmatizzazione delle 'menzogne' dei comitati che hanno diffuso l'allarme sul tempo pieno, Malan in quell'interrogazione infilava una serie di attacchi alla stessa gestione Moratti, incapace di fornire informazioni efficaci sul destino del tempo pieno. 'Le uniche informazioni di stampo diverso sul contenuto della riforma vengono da convegni organizzati da partiti di governo o da loro parlamentari, con scarsità di mezzi e il marchio, per l'appunto, di parte che, a fronte di quanto detto dagli insegnanti, tende a passare per propaganda infondata', scriveva Malan, bocciando in pieno anche il comunicato televisivo elaborato del ministero, che non dice una parola sui contenuti della riforma e dunque non è assolutamente idoneo a dissipare l'allarme. Dando quindi in qualche modo ragione ai genitori preocupati e attaccando a testa bassa in primo luogo il responsabile della comunicazione del ministero, che a sua volta ha scatenato un putiferio dentro viale Trastevere. E come ogni guerra tra nemici che non possono definirsi tali, quella tra Malan e la gestione Moratti è finita con l'individuazione di un capro espiatorio.


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