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Unità: I bruciabandiere del 25 aprile - di Moni Ovadia

loro che non perdono occasione per infangare i partigiani e i combattenti per la Libertà di tutti gli italiani, loro che vogliono cambiare il senso della storia, loro che vogliono demolire la Costituzione, agitano i bruciabandiere come un vessillo.

29/04/2006
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l'Unità

Il mio 25 Aprile di quest'anno, è stato particolarmente frustrante. Dovevo celebrarlo con uno spettacolo a Loreto Aprutino nei pressi di Pescara e invece un cosiddetto «colpo della strega» mi ha bloccato a letto malgrado le massicce dosi di antinfiammatori. Non mi è restato che seguirlo in televisione e quella italiana, di questi tempi, con le dovute eccezioni, è una fonte di disinformazione e di manipolazione. La straordinaria festa di popolo della Liberazione, è passata in cavalleria mentre il centro della scena è stato dato ad episodi marginali di cui sono state protagoniste sparute minoranze che si segnalano per crisi di incontinenza e/o sbavano per un po' di attenzione mediatica.
Gli insulti rivolti alla signora Moratti, ministro dell'Istruzione, che ha partorito la peggior legge immaginabile sulla scuola, sono segno di infantilismo e di aggressività estranee allo spirito e alla lettera della Costituzione Repubblicana uscita dalla Resistenza antifascista. Ma oltre ad essere segno di volgarità politica e civile, sono una manifestazione di idiozia perché cedendo all'esigenza di uno sfogo primitivo, ottengono l'unico scopo di avvantaggiare enormemente sul piano dell'immagine l'avversario che si deve fronteggiare alle prossime elezioni comunali. Bisogna dare atto alla signora Moratti, di avere affrontato la situazione scabrosa con impeccabile à plomb e lungimiranza tattica.
Se poi analizziamo il secondo episodio di intolleranza, ovvero quello dell'ennesimo rogo della bandiera israeliana, il livello di dabbenaggine e di ignoranza tocca il sublime. La bandiera in questione, alla manifestazione di Milano rappresentava la jewish brigade, la brigata ebraica aggregata all'esercito britannico che ha combattuto in Italia contro i nazifascisti e dunque era presente nel corteo a pieno titolo. Ma anche come bandiera dello Stato di Israele, una nazione nata dalla sconfitta del nazifascismo, quel vessillo aveva la legittimità per esserci. Non bisogna stancarsi di ripeterlo: Israele è nato a seguito di una risoluzione dell'Onu che prevedeva la contestuale nascita di uno stato palestinese con 33 voti favorevoli, primo fra cui quello dell'Urss, 13 voti contrari e un astenuto (la Gran Bretagna). L'Onu, organismo sopranazionale per la difesa della legalità internazionale, è anch'esso nato dalla vittoria su tutti i fascismi ed è quella stessa legalità che permette di difendere i diritti dei palestinesi e di esprimere condanna per l'occupazione e la colonizzazione israeliana. La delegittimazione della pur precaria ed imperfetta legalità rappresentata dalle Nazioni Unite, avrebbe come risultato il trionfo della legge del più forte. L'amministrazione Bush, come dimostrato dalla guerra imperialista in Iraq, sarebbe entusiasta di una simile eventualità. Ma ai bruciabandiere, di tutto questo e dei palestinesi reali non gliene frega niente, loro hanno solo bisogno dell'occasione per sentirsi dei rivoluzionari a buon mercato. Per contro, a mio parere, dei bruciabandiere i palestinesi non sanno che farsene. I palestinesi hanno bisogno di interlocutori per un serio negoziato di pace, hanno bisogno di diventare. prima possibile. una vera nazione con la restituzione di tutte le terre occupate dagli israeliani nel '67 e Gerusalemme Est come capitale, hanno bisogno di amici seri che si oppongano alla sciagurata asfissia dell'economia palestinese con il cinico pretesto di punire Hamas, hanno bisogno di alleati leali che li aiutino a non finire nella trappola del demagogo Ahmadinejiad che mira solo ai propri interessi egemonici. I veri entusiasti dei bruciabandiere sono invece gli esponenti della destra berlusconiana, ex fascista ed ex democristiana, molto destra e poco cristiana. Quei giovani confusi e schematici sono il loro strumento prediletto per calunniare l'antifascismo, per aggredire il centro-sinistra e Romano Prodi, che ritengono i veri nemici. Questi ciarlatani che hanno passato cinque anni a gozzovigliare nel più sconcio revisionismo, loro, gli alleati impudenti dei nazifascisti, loro che non perdono occasione per infangare i partigiani e i combattenti per la Libertà di tutti gli italiani, loro che vogliono cambiare il senso della storia, loro che vogliono demolire la Costituzione, agitano i bruciabandiere come un vessillo. Gli esponenti di quei centri sociali, molti dei quali sono animati da legittima indignazione per le spaventose ingiustizie che hanno luogo sotto il sole del nostro pianeta, trarrebbero grande giovamento se temperassero le viscere per dare spazio alla capacità critica.


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