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Unità: Gelmini toglie soldi alla scuola pubblica per darli alle private. Cgil: «È scontro»

L’ultima della Gelmini: un bonus per le scuole paritarie. L’onta vien da dire, l’ultima per la scuola pubblica. Il sindaco è pronto ad intensificare la mobilitazione contro questa politica.

19/06/2009
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l'Unità

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La Gelmini non finisce mai nel suo compito di destrutturare la scuola pubblica. Ieri ha comunicato che se c’è da dare un sostegno economico va dato alle scuole paritarie. In un'intervista al «Corriere della Sera», Gelmini conferma la volontà di realizzare «una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentare» le scuole paritarie, «un pò come succede in Lombardia».

Polemiche

Le repliche non si sono fatte attendere. «Da mesi sosteniamo che l'obiettivo vero del ministro Gelmini è distruggere la scuola pubblica per far posto alle private. Finalmente si ammette che avevamo ragione», dice Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc Cgil. «Le risorse da dare alle scuole paritarie sarebbero recuperate dai tagli alle scuole pubbliche, violentando la nostra Costituzione. Non si possono utilizzare strumentalmente i dati Ocse, che peraltro dimostrano come le politiche di questo Governo si muovono in direzione opposta rispetto ad un miglioramento della qualità negli apprendimenti, per sostenere che bisogna favorire le scuole private», ha aggiunto Pantaleo.

«Il ministro Gelmini e il Governo sappiano che, se è quella la strada che intendono perseguire, la mobilitazione riprenderà con un intensità ancora maggiore a partire dal primo giorno del nuovo anno scolastico - ha concluso - perché è in gioco il diritto all'istruzione per tutti che è tra i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale».

«Bonus scuole private? Gelmini intervenga piuttosto sullo scandalo del lavoro nero», ribatte Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti. «Al ministro ricordiamo che l'articolo 33 della Costituzione afferma che enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato. Aspettiamo inutilmente - ha aggiunto - da quasi tre mesi una risposta da parte del ministro rispetto allo scandalo, evidenziato soprattutto nel Sud del Paese, delle scuole private che sfruttano i docenti precari facendoli lavorare senza stipendio e contributi in cambio del punteggio da utilizzare nelle graduatorie statali. Un meccanismo perverso che rappresenta una forma di finanziamento occulto alle scuole private che così hanno personale gratis a volontà» «Di fronte a questo inequivocabile sistema di illegalità diffusa - dichiara Di Meglio anche in riferimento ai diplomifici - ci sembra quanto mai fuori luogo l'intenzione espressa dal ministro Gelmini di assegnare un bonus alle famiglie che vogliono iscrivere i propri figli alle scuole paritarie».

Infine il Pd. «Sta a vedere che dopo aver scippato con la mano destra il portafoglio alle scuole statali con tagli draconiani a risorse e personale dice manuela Ghizzoni, capogruppo pd nela commissione Cultura della Camera- adesso la Gelmini vuol farci credere che dando qualche spicciolo con la mano sinistra alle paritarie tramite i bonus si riqualifica la scuola italiana». «Un conto sono le paritarie e un conto i diplomifici- spiega la parlamentare- il bonus famigliare non distingue tra questi due modelli di scuola, ma distribuisce a pioggia le poche banconote avanzate dalla rapina che bonnie-gelmini e clyde-tremontì hanno fatto ai danni della scuola statale».


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