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Unità: Gelmini tira dritto, 87mila prof a casa

il ministro Mariastella Gelmini ha «sposato» la scure Tremonti sull’Istruzione senza battere ciglio. Senza minacciare le dimissioni come faceva persino Letizia Moratti.

05/09/2008
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l'Unità

Promessa ribadita in diretta radiofonica. I sindacati si preparano alla mobilitazione

/ Roma

HA PARLATO dai microfoni di Radio anch’io snoccialando una per una le scelte di politica scolastica scritte nel decreto. Ha smentito il blitz sul maestro unico sostenendo che «le proposte erano le stesse» di quelle presentate a fine agosto. Neppure

per un attimo ha difeso la scuola che dovrà governare: il ministro Mariastella Gelmini ha «sposato» la scure Tremonti sull’Istruzione senza battere ciglio. Senza minacciare le dimissioni come faceva persino Letizia Moratti. «L’obiettivo del governo Berlusconi - ha detto ai telespettatori di Radiouno - è raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2011». Della serie, perché meravigliarsi se la scuola e chi la frequenta (studenti, insegnanti e bidelli) ne faranno le spese? «Si parla tanto di tagli alla scuola - ha precisato la ministra -. Ma siamo soddisfatti così com’è?. È un taglio che vuol dire 87mila posti in meno in 3 anni, il 7% della spesa, ha sottolineato senza un fremito. E subito si è alzato di parecchio il tiro di scontro con le parti sociali. Tant’è che Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil dice: «La Gelmini tenta di rassicurare, in realtà alimenta ulteriormente l’esigenza di una forte e dura iniziativa di mobilitazione e di lotta». Mentre il Cobas fissa il primo sciopero: 17 ottobre. Contro il maestro unico.

Microfoni aperti, oltre 3000 e-mail dei radioascoltarori. Quesiti nel merito vengono posti anche dal professor Giuseppe Bertagna, dal ministro ombra Maria Pia Garavaglia e dal responsabile della Uil-scuola Massimo Di Menna. In tutt’Italia, genitori e insegnanti sono con l’orecchio incollato alla radio. Ma la Gelmini sembra muoversi come un’elefante in una cristalleria. «Non possiamo far finta che le cose funzionino e condannare il paese ad una scuola senza futuro. Se essere conservatori vuol dire tornare alla scuola del decoro e dell’ordine, allora io sono una conservatrice - dice -. Perché sono per una scuola che tratti i ragazzi non come scatole vuote. La qualità non si migliora con più ore di lezione e più soldi». E subito dopo «attacca» la compresenza in aula per la restaurazione. «Strana scelta quella del modulo alle elementari - ha aggiunto la responsabile dell’Istruzione -: fu introdotta nel momento in cui diminuivano gli alunni». Per poi sentenziare: «L’Italia è diventata il regno dei progettifici e della multidisciplinarietà. Occorre tornare invece ad insegnare bene la matematica, l’italiano: poche cose ma bene, come accade negli altri paesi del mondo. I nostri insegnanti lo sanno fare». Dunque, ecco pronta la sua ricetta per dimagrire con grande benificio sul risparmio: maestro unico. «Perché pagare 3 insegnanti per una scuola primaria che funziona bene con uno solo? - ha sottolineato più volte il ministro -. Noi vogliamo garantire libertà di scelta alle famiglie. Si toglie solo la compresenza degli insegnanti in classe, ma non verrà meno il tempo pieno. Anzi, lo aumenteremo e lo miglioreremo senza spendere più soldi. Il governo Berlusconi si rende conto che molte madri lavorano». E la domanda di Mario da Arezzo che si professa di centrosinistra e vuole sapere come il ministro intende «selezionare» gli insegnanti della primaria, resta inascoltata. La Gelmini preferisce rispondere al quesito sul sostegno, promettendo che il rapporto resterà quello di un insegnante ogni due aluni diversamente abili. Per Panini, segretario della Federazione dei lavoratori della conoscenza, la Gelmini «dice cose non vere». Tempo pieno: «in realtà lo cancella». Maestro unico: «Infondata l’esigenza pedagogica: le indagini internazionali danno risultati opposti a ciò che sostiene la ministra». E ci va duro anche Francesco Scrima, il segretario della Cisl-scuola: «Giù le mani dall’elementare. Quella riforma non è nata da politiche occupazionali». ma.ier.


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