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Unità/Firenze: Università senza soldi, i professori si mobilitano

Incontro oggi nel plesso didattico di viale Morgagni. I docenti denunciano un disavanzo di 20/30 milioni di euro

11/03/2008
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l'Unità

di Beatrice Pelini / Firenze

«ORGANIZZARSI per uscire dall’emergenza» questa è la parola d’ordine con la quale alcuni docenti delle facoltà dell’Ateneo fiorentino
si incontreranno oggi, alle 15.30 nella struttura didattica di viale Morgagni 40 (aula 9). L’emergenza riguarda il fronte finanziario e investe l’ateneo da circa due anni. L’università italiana versa in condizioni di pesante sottofinanziamento da parte dello Stato e questo ha determinato situazioni di crisi a tutti gli Atenei. Tuttavia a Firenze, dicono i docenti, la situazione sta peggiorando di anno in anno e le proiezioni per il futuro parlano di un disavanzo dell’ordine di 20-30 milioni di euro che interesserà la funzionalità organizzativa, quella del personale tecnico-amministrativo, e il fronte dell’edilizia. Secondo i professori le politiche messe in atto dall’ateneo per far fronte alla crisi sono risultate inefficaci. Inizialmenre è stata attuata la dismissione di immobili di pregio di proprietà dell’ateneo. Poi è stata prevista la riduzione al 20% del turn over, che, però, è stata rapidamente esaurita creando il blocco totale delle assunzioni, ma nonostante ciò, l’ateneo non sarà in grado di coprire il disavanzo in tempi brevi. Inoltre, il blocco delle assunzioni si pone in modo problematico nei confronti dei prossimi pensionamenti, mettendo in dubbio la messa in atto di alcuni corsi. È indispensabile «capire come gestire e come uscire dalla crisi» dice Giacomo Bucci, ordinario alla facoltà d’Ingegneria, perché il profilarsi di una situazione di crisi a lungo termine potrebbe compromettere anche i servizi offerti agli studenti. Già adesso, infatti, si registra la riduzione delle dotazioni dei singoli dipartimenti, a partire dalle biblioteche fino ai laboratori per le facoltà scientifiche. Questa situazione necessita, quindi, di un piano di risamento ben definito che non può esaurirsi in «politiche rivendicative» come afferma il professor Antonio Brancasi della facoltà di Giusrisprudenza che crede nella necessità di un impegno comune di organi di governo dell’ateneo e dei docenti stessi. A questo scopo l’incontro di oggi si prefigge di dare una base informativa, la più esauriente possibile, sulla situazione attuale per poter ottenere il «coinvolgimento e la diffusa partecipazione di tutti» che Brancasi ritiene assolutamente necessarie alla risoluzione della crisi. Anche in un periodo di vacche magre l’Ateneo fiorentino deve porsi in modo attivo e concreto per risollevarsi


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