Unità/Firenze: La Regione sfida il governo
La giunta Martini si rivolge alla Corte Costituzionale contro il decreto 112 sull’organizzazione della rete scolastica
La giunta Martini si rivolge alla Corte Costituzionale contro il decreto 112 sull’organizzazione
della rete scolastica. «È competenza delle Regioni» dice l’assessore all’istruzione Simoncini
di Paolo Cantini / Firenze
Un’opposizione netta e senza sconti. La scuola non è merce ma un diritto primario da tutelare. Così la Regione Toscana ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il decreto 112 del governo Berlusconi per quel che riguarda l’organizzazione della rete scolastica. Per la giunta Martini si tratta infatti di uno snodo fondamentale le cui competenze esclusive sono affidate dalla Costituzione (nuovo titolo V) alle Regioni e che il ministro Gelmini vuole, invece, regolamentare a livello centrale.
L’intenzione di ricorrere al più presto alla Consulta è stata annunciata dall’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini nel corso dell’incontro che ha avuto ieri mattina con i sindacati scuola (Cgil, Cisl, Snals, Gilda-Unams).
«La Toscana - spiega Simoncini - da anni esercita, insieme a Province e Comuni le sue competenze in materia di dimensionamento scolastico e continuerà a farlo. Il decreto 112 lede le nostre prerogative e per questo faremo ricorso. Intanto diciamo a Comuni e Province di continuare a lavorare alla riorganizzazione della rete, anche per il prossimo anno, secondo le scadenze e le indicazioni previste dalla normativa regionale, normativa la cui legittimità è stata confermata a suo tempo dalla stessa Corte costituzionale».
La posizione della Toscana è di critica decisa alla riforma della scuola voluta dalla Gelmini. Simoncini è duro quando sostiene che «il ministro Gelmini vede la scuola come un costo e non come una risorsa sulla quale investire» e accusa il ministro anche di aver adottato metodi assai poco ortodossi: «le decisoni sono state prese a colpi di decreto, tagliando fuori dal confronto istituzioni e mondo della scuola» dice l’assessore.
Anche i sindacati si stanno mnibilitando contro i tagli e gli accorpamenti voluti dal governo centrale. C’è forte preoccupazione per gli effetti del ritorno del maestro unico che penalizza uno dei punti di eccellenza del sistema scolastico italiano. «È un provvedimento - dicono i rappresentanti del corpo insegnante - che impoverisce la scuola primaria e,visti i tagli e la forte riduzione dell’orario previsti dal 2009 per le elementari, difficilmente potrà conciliarsi con il mantenimento del tempo pieno».
I tagli che penalizzano le piccole scuole sono inutili e dannosi secondo la Regione anche perché in Toscana negli anni passati è già stata fatta una razionalizzazione delle sedi e, ulteriori riduzioni di personale rischiano di mettere in discussione il diritto all’istruzione dei bambini che vivono in piccoli centri e in realtà montane. Anche per questo la giunta Martini ha assicurato che continuerà a sostenere i progetti scolastici per i piccoli centri. La mobilitazione intanto si fa serrata. Simoncini ha chiesto un tavolo permanente e ha detto che aderirà e parteciperà alle iniziative programmate dai sindacati con il Forum del 19 e l’assemblea dei maestri elementari del 25 settembre alla scuola Marco Polo.