Unità-Firenze-I fondi scarseggiano e gli studenti protestano
I fondi scarseggiano e gli studenti protestano Con i tagli del ministro Moratti le scuole sono costrette a usare i soldi dei fondi scolastici. Anche l'Università in crisi Tagli, tagli...
I fondi scarseggiano e gli studenti protestano
Con i tagli del ministro Moratti le scuole sono costrette a usare i soldi dei fondi scolastici. Anche l'Università in crisi
Tagli, tagli e ancora tagli. Sono questi ormai i problemi che la scuola affronta quotidianamente. Che siano presentati come sprechi o no questo poco importa. Tutti si lamentano e non c'è ancora un preside o anche un professore che sia contento della politica che il Governo attua nei confronti della scuola pubblica. Secondo alcuni dati, ogni anno, dal 2001 al 2003, è stato tagliato il 20 per cento sui contributi ordinari alle scuole pubbliche. Inoltre sembra che il Ministero prometta dei soldi che arrivano a destinazione solo dopo due o tre anni e, in molti casi, sono sempre meno di quelli previsti. Un problema molto grosso che affligge le scuole è la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Questa è una tassa che spetta al Governo pagare ma questo non succede quasi mai. Ogni anno non arrivano mai tutti i soldi necessari, a volte anche il 50 per cento in meno, e gli istituti sono costretti a pagare quello manca. Essendo questa una tassa piuttosto esosa, la perdita per le scuole è molto alta. Si stima che su questa tassa, lo Stato abbia debiti con le scuole fiorentine pari a circa un milione e mezzo di euro. Si è inoltre verificata la stessa cosa per lo stanziamento di denaro per finanziare dei "Corsi professionalizzanti di terza area" previsti in alcuni istituti superiori. Il Ministero aveva promesso contributi per circa 20mila euro per scuola, ma di questi solo 8mila sono arrivati. Dove vanno a finire tutti i soldi riaparmiati con i tagli dei contributi? Semplicissimo. Lo scorso anno sono stati assunti 9mila insegnanti di religione in scuole private. Intanto ancora una volta Forza Italia rifiuta di confrontarsi con gli studenti disertando, nonostante numerosi inviti, gli incontri nelle scuole occupate.