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Unità/Firenze: Bloccate le lezioni a Matematica

Quasi tutti i ricercatori aderiscono ad una protesta nazionale causando la cancellazione di 146 corsi

26/09/2008
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l'Unità

di Paolo Cantini

LA FACOLTÀ di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’università di Firenze non comincerà le lezioni. Dopo l’adesione di 102 ricercatori su 125 alla prote-
sta di massa attivata in tutta l’università italiana, il consiglio di facoltà ha preso atto che «risultano scoperti 146 corsi di insegnamento già affidati a ricercatori per l’anno accademico 2008/2009, e che a questi vanno aggiunti ulteriori corsi ancora da definire che potrebbero non avere più copertura». La giunta ha stabilito che il giorno in cui era inizialmente programmato l’avvio delle lezioni venga impiegato per un incontro tra docenti e studenti, in cui verranno spiegate le ragioni della protesta contro il ridimensionamento del sistema universitario e le «preoccupazioni sul futuro dell’istruzione superiore». La prima settimana proseguirà poi con una pausa, al termine della quale le lezioni inizieranno con le usuali modalità per gli insegnamenti regolarmente coperti, prevedendo la possibilità di recuperare il tempo perso all’inizio dei corsi. Con una dichiarazione unitaria le Rsu e OO.SS dell’Università di Firenze hanno dichiarato inoltre la rottura formale delle trattative sul tema delle modalità di assunzione di 97 precari. «L’amministrazione è venuta meno agli impegni presi», riferiscono i sindacati, «producendo, senza consultarci, un bando valido solo per 22 lavoratori». Flc-Cgil, Cisl-Università, Uil-Pa e Confsal hanno pertanto indetto lo stato di agitazione in Ateneo e un’assemblea generale per questa mattina alle 9.30 in Santa Reparata. Se all’università il clima non è dei più tranquilli, anche nella scuola è abbastanza tempestoso. Questa mattina tornano i volantinaggi del Pd davanti agli istituti per spiegare come le nuove misure infliggeranno un duro colpo al nostro sistema scolastico. «Parafrasando uno dei loro vecchi slogan - afferma Daniela Pampaloni, responsabile scuola del Pd della Toscana -, possiamo dire che la prima delle famose tre i è la i di impoverire. Impoveriranno la scuola con tagli da 8 miliardi di euro nel prossimo triennio». «E la invecchieranno - continua la responsabile regionale della scuola - con il blocco del turn over degli insegnanti e il ritorno al maestro unico. La terza i è quella di inadeguata: quella pensata dal governo Berlusconi è una scuola inadeguata al mondo di oggi. Con i tagli della cura Tremonti-Gelmini, non ci sono le possibilità di mantenere gli standard, ponendo fine ad un’esperienza educativa importantissima. Per trasformare la scuola - conclude Daniela Pampaloni - serve una politica seria, che faccia dell’istruzione una risorsa, non un problema o un capitolo di spesa. Nel merito e nella formazione sta il futuro del nostro Paese. Società della conoscenza e diritto allo studio non sono solo parole, ma obiettivi da raggiungere».


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