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A rischio la pulizia nelle scuole I tagli della Moratti bloccano il rinnovo dell'appalto scaduto da mesi con le cooperative Osvaldo Sabato Ancora non hanno incrociato le braccia. Ma dal...
A rischio la pulizia nelle scuole
I tagli della Moratti bloccano il rinnovo dell'appalto scaduto da mesi con le cooperative
Osvaldo Sabato
Ancora non hanno incrociato le braccia. Ma dalla fine del prossimo dicembre la pulizia nelle aule dei 40 plessi delle elementari di Firenze è a rischio. La denuncia è del comitato fiorentino "fermiamo la Moratti". Ed è stata resa pubblica ieri mattina, a margine della conferenza stampa di presentazione delle due giornate di mobilitazione, che culmineranno giovedì con una assemblea di docenti e genitori (alle 21.15 presso la sede Arci di piazza dei Ciompi), e una festa, venerdì, con animazioni e spettacoli per bambini (dalle 17 in piazza SS. Annunziata). Ancora una volta il grido di dolore dei genitori ha come bersaglio la gestione della scuola e il discutibile disegno del ministro Letizia Moratti "che sta smantellando il concetto stesso di scuola pubblica". I continui tagli sul personale, i pochi investimenti sulla edilizia scolastica, la confusione normativa, sono tutte facce della stessa medaglia.
Le polemiche sono sempre dietro l'angolo e non finiranno certo presto. Anzi c'è da giurare che avranno altri spunti per rifocillarsi, con le Asl, che dovranno vigilare da lontano. Per esempio un problema che presto potrebbe investire le famiglie è quello relativo alla pulizia nelle scuole. Tutto nasce dal mancato rinnovo dell'appalto del servizio nelle elementari, gestito direttamente dal Comune fino a cinque anni, prima che una legge del 2000 trasferisse questa competenza allo Stato. "A Firenze sono solo 4 i circoli che hanno rinnovato le convenzioni - osserva l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri - noi non abbiamo nessuna competenza e non ci resta che fare l'ennesima denuncia politica su quanto sta accadendo nelle scuole". Diciamo subito che la situazione nei 40 plessi dei 18 circoli scolastici per il momento non è grave, ma potrebbe diventarlo a tempi brevi. "Il ministero non si può permettere di non dare le risorse necessarie per il buon funzionamento delle scuole - ribadisce l'assessore Lastri - perché questo significherebbe creare dei problemi igienici e di vivibilità nelle strutture". Sia come amministrazione comunale che come Anci, anticipa ancora la Lastri, "rinnoveremo la nostra richiesta al ministro Moratti" visto che la tegola del taglio dei finanziamenti alla scuola pubblica sta avendo, come era prevedibile, delle ricadute anche sul servizio di pulizia garantito dalle cooperative sociali le qualli hanno sì confermato il loro impegno, ma solo per tutto il 2004. Cosa potrebbe succedere dal gennaio del 2005, nessuno lo sa. Neanche il dirigente regionale, Cesare Angotti, che interpellato dall'Unità sulla questione, non ha avuto niente da dire.
Chi aspetta di avere risposte certe è invece la Cooplat, che nella sua veste di capofila di alcune cooperative sociali "I colori della solidarietà", ha chiesto di iniziare a discutere il nuovo appalto, scaduto da tempo, e prorogato già una volta il 30 giugno scorso. In pratica con la conclusione dell'anno scolastico. Nel frattempo è stato anche rinnovato il contratto nazionale dei dipendenti delle cooperative, che ha comportato un aumento del costo della manodopera di circa l'11,6 per il 2004/05 rispetto al 2003. Da qui la necessità secondo la Cooplat di ridiscutere l'appalto. Con l'inizio della scuola i singoli dirigenti dei circoli avevano firmato un nuovo accordo ma sono stati poi bloccati dal Provveditorato fiorentino con una nota del 13 settembre a firma di Angotti, facendo dire ai genitori che "la situazione è paradossale - come precisa Alessandro Margaglio, esponente della Rete scuole dell'area fiorentina - perché l'amministrazione scolastica non è in grado di effettuare una nuova gara". Non solo alunni costretti a indossare le bandane o a studiare sui libri di testo scelti con la logica del regime, nella scuola della Moratti se ne vedono, dunque, di tutti i colori, quasi sempre a lutto per la scuola pubblica.