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Unità: Finanziaria, pronta la bozza. Statali verso lo sciopero

Non c'è dialogo tra governo e sindacati del settore scuola sulla Finanziaria 2007.

26/09/2006
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l'Unità

Non c'è dialogo tra governo e sindacati del settore scuola sulla Finanziaria 2007. Al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Snals, preannunciano uno sciopero generale se il governo non farà marcia indietro. Tre le misure contestate: il mancato rinnovo del contratto, il mancato reintegro dei precari, la riduzione del rapporto insegnante/alunni e il dimezzamento degli scatti di anzianità.

«Il presidente del Consiglio ha aperto timidi spiragli ma il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa li ha gelati. Ieri alle 6 di sera si è chiuso il testo della Finanziaria che per la scuola prevede il passaggio del rapporto insegnante alunni da 1/138 a 1/168, toglie le deroghe in presenza di disabili particolarmente gravi, dimezza gli scatti di anzianità e non immette in ruolo neanche un precario», ha detto il segretario generale di Cgil-scuola, Enrico Panini. «Abbiamo chiesto al governo di fermare questa Finanziaria, in caso contrario noi andremo allo sciopero generale», ha aggiunto precisando che Prodi ha detto di non conoscere ancora i dettagli della Finanziaria. Insoddisfacenti per i sindacati, anche le indicazioni del governo sul rinnovo del contratto, scaduto a fine 2005. «Usciamo dall'incontro senza alcun impegno da parte del governo, ma con la convinzione che non ci saranno assunzioni, ci sarà la moratoria del contratto e un taglio di organici. La reazione della scuola sarà forte», ha concluso Marco Paolo Nigi dello Snals.

La bozza della finanziaria
Il Consiglio dei ministri varerà il ddl Finanziaria 2007 venerdì prossimo, 29 settembre. C´è una convergenza di opinioni sul fatto che si tratterà di una legge di bilancio troppo imperniata sui tagli e troppo poco sugli investimenti. Alcuni punti sono già sicuri:
L´Inps va in pensione - Addio ai singoli enti di presidenza, a partire da Inpas, Enpals, Ipsema e Ipost. Al loro posto arriva l'Inpu, l'Istituto per il trattamento di previdenza unificata dei lavoratori pubblici e privati. Secondo quanto stabilisce la bozza, a guidare il nuovo grande ente sarà, in via transitoria, un Commissario Straordinario che entro il prossimo 28 febbraio dovrà predisporre lo statuto del nuovo istituto. Dal 2008, verranno quindi nominati gli organi e cioè il Presidente, il Cda e il Collegio dei sindaci. Entro il 30 giugno 2007, il Commissario straordinario dovrà predisporre un piano strategico-operativo da avviare poi entro il 30 settembre successivo.
Guerra al precariato statale - Le amministrazioni pubbliche non potranno più instaurare nuovi rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, né assumere a tempo determinato se non nei casi e nelle modalità previste dai contratti collettivi. I dipendenti "precari", già assunti per selezione pubblica a tempo determinato, e che lavorano da oltre tre anni (anche se non continuativi), vedranno il loro contratto trasformato a tempo indeterminato.

Sarà invece più difficile entrare nel settore pubblico: nei prossimi tre anni, anche per le assunzioni a tempo determinato, si provvederà solo tramite concorso pubblico che dovrà però interessare esclusivamente coloro che hanno svolto negli ultimi cinque anni una collaborazione presso l'amministrazione che li assume. Le amministrazioni pubbliche provvedono poi alla copertura dei posti in organico, nel limite del 20%, mediante «selezione pubblica per posti ed esami, fra i lavoratori in possesso di esperienza acquisita nello svolgimento di contratti a tempo determinato stipulati con le amministrazioni pubbliche». Novità anche per gli stipendi: anche allo scopo di razionalizzare la spesa, dal prossimo anno saranno tutti pagati on-line.
Tagli alle missioni all´estero - La spesa per le missioni all'estero, comprese quelle di rappresentanza, viene ridotta del 20%. Una norma della finanziaria vieterà anche assegni ad personam per il personale all'estero. Gli stipendi inoltre non potranno essere più alti dell'indennità di servizio all'estero e dell'assegno di sede. Non solo, ma «le retribuzioni fondamentali ed accessorie in godimento sono automaticamente ridotte senza dar luogo a riconoscimenti di assegni ad personam».

Malumori nella maggioranza
Anche se la finanziaria non è ancora pronta, e la bozza rimane una bozza, c´è chi comunque non è d´accordo nella maggioranza. «Non c'è nessun accordo sulla finanziaria. C'è invece un problema di democrazia interna alla coalizione: ci avevano detto che sarebbe stata la finanziaria dell'Unione, questa è invece la finanziaria dell'Ulivo». Così il presidente dei deputati dei Verdi Angelo Bonelli, esprime la protesta dei cosiddetti "cespugli". Bonelli spiega che su questa posizione erano d'accordo anche Rosa nel pugno, Pdci e Udeur. Rifondazione Comunista è invece contraria al ticket sanitario e ribadisce la sua contrarietà all'ipotesi di nuovi ticket a carico dei cittadini più abbienti e di chi chiede prestazioni inappropriati al pronto soccorso. «Invece dei ticket - dice il segretario Prc, Franco Giordano - proponiamo una politica che colpisca il buco nero della spesa farmaceutica e le convenzioni dei privati con la sanità pubblica, una direzione in cui si registra un enorme spreco di risorse». «Si metterebbe a rischio l'universalità delle prestazioni del servizio nazionale, colpendo i cittadini nel momento del bisogno. È un errore introdurre ticket, una misura iniqua - sostiene Erminia Emprin, capogruppo di Prc in commissione sanità - il servizio nazionale va finanziato attraverso la fiscalità generale, come si dice anche nel programma dell'unione che ci ha permesso di essere ora al governo».


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