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Unità-Finanziaria, gli statali scioperano

Finanziaria, gli statali scioperano Allarme delle Regioni per i tagli alla Sanità. I Comuni alle prese con la stangata Roberto Rossi MILANO In attesa di conoscere i contenuti de...

28/09/2004
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l'Unità

Finanziaria, gli statali scioperano

Allarme delle Regioni per i tagli alla Sanità. I Comuni alle prese con la stangata

Roberto Rossi

MILANO In attesa di conoscere i contenuti della Finanziaria, "si tratta di aspettare un giorno e mezzo" come ha assicurato il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco, un primo risultato la futura manovra lo ha già prodotto: Cgil, Cisl e Uil hanno indotto otto ore di sciopero dei lavoratori pubblici a sostegno del rinnovo contrattuale, che sarà gestito dalle categorie entro il mese di ottobre.
La decisione è stata presa ieri sera dopo un incontro tra le organizzazioni confederali di categoria per una valutazione congiunta della situazione. I sindacati hanno deciso di indire il pacchetto di otto ore di sciopero - afferma una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil e organizzazione di categoria - "in mancanza di un accordo che permetta i rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici per il biennio 2004-2005 scaduti da nove mesi". Da tanto i tre milioni di lavoratori del pubblico impiego aspettano il rinnovo del contratto, e alla vigilia del varo della manovra economica nel consiglio dei ministri, previsto forse per domani, appare improbabile che il governo accetti la piattaforma sindacale, nella quale si parla di aumenti intorno all'8%. Anche perché il tetto del 2% proposto da Siniscalco agli aumenti della spesa pubblica sembra bloccare o, quanto meno, calmierare qualsiasi discussione (l'esecutivo si limiterebbe a un 3,7%).
Cgil, Cisl e Uil puntano a una mobilitazione in progress in previsione di una vertenza lunga ed difficile. Lo schema prevede che il pacchetto di otto ore di sciopero sia affidato alle categorie coinvolgendo anche sul territorio le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu). I sindacati chiedono, quindi, lo stanziamento in Finanziaria di ulteriori risorse. Che almeno in parte potrebbero essere reperite - secondo l'esecutivo - dal blocco del turn over. Tra le altre questioni, poi, c'è anche quella relativa alla previdenza complementare rispetto alla quale Cgil, Cisl e Uil lamentano l'estremo ritardo che si registra nell'istituzione dei fondi integrativi nel settore.
"Siamo ancora in attesa di una convocazione che non arriva, nonostante fosse stata ventilata la scorsa settimana anche negli stessi ambienti governativi - ha fatto notare il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo -. Di fronte al silenzio, decideremo le iniziative da assumere". Il segretario generale della Fp-Cgil, Carlo Podda, ha ricordato che "il contratto è scaduto da nove mesi e che il 21 maggio già c'è stato uno sciopero generale dei lavoratori pubblici con una manifestazione nazionale che prodotto un incontro in pompa magna a palazzo Chigi dal quale doveva portare ad un tavolo di confronto mai avviato. È inevitabile ora che si pensi alla mobilitazione". È difficile però pensare che il governo possa aprirsi più di quanto non abbia fatto fino a questo momento. È difficile perché si sta sacrificando tutto il possibile alle esigenze elettorali di Berlusconi (che anche ieri ha promesso soldi anche allo sport "non sono cifre straordinarie, sono cifre ragionevolissime") e all'obiettivo di riduzione delle tasse. Ne sanno qualcosa i comuni che ieri sera hanno incontrato il ministro dell'Economia. Il quale gli ha prospettato l'idea di spostare la base di partenza del tetto alle spese correnti dal bilancio del 2004 a quello consolidato nel 2003 (applicando non il 2 ma il 4,8% come limite). Comunque una mazzata visto che proprio Leonardo Domenici, che dell'Anci è presidente, lasciando Palazzo Chigi dopo la riunione del 22 settembre scorso, aveva espresso forti preoccupazioni sulla portata della misura taglia spesa.
Ma ad attendere la mazzata anche le regioni. Oggi, nel pomeriggio, alle 18, si riunirà la Conferenza straordinaria dei presidenti. Al termine dell'incontro, una delegazione dei presidenti vedrà il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco. In serata, alle 21, si riunirà invece, in seduta straordinaria, la Conferenza Stato-Regioni convocata dal ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia. Nella sede del ministero, oltre a La Loggia, anche il ministro della Sanità, Girolamo Sirchia. L'incontro servirà per esaminare alcuni aspetti della Finanziaria 2005, con particolare riferimento al finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Che non sarà di certo aumentato.
A qualunque costo, quindi, la riduzione delle tasse si farà. Alleanza nazionale ieri ha dato il suo benestare. Come? Il taglio e la parte della manovra sulla competitività e lo sviluppo, inizialmente contenute in un disegno di legge, potrebbero tornare in Finanziaria durante l'iter parlamentare attraverso un maxi emendamento del Governo. Oppure, sempre quella parte organica alla manovra 2005, potrebbe avere un iter autonomo, anche se collegato, attraverso un decreto legge. E i soldi da dove si pescano? Non dalla impopolare tassazione sulla casa, come hanno affermato fonti del Tesoro. Forse dovremo aspettarci dell'altra finanza creativa. Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, dopo l'incontro dei vertici di An con Siniscalco, ha illustrato come: "Per recuperare risorse con le quali finanziare le varie misure per lo sviluppo, lo Stato deve cartolarizzare i crediti ingenti nascosti nelle pieghe del suo bilancio. Vi sono crediti esigibili che lo Stato non ha incassato. Abbiamo chiesto a Siniscalco di indagare".


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