Unità: «Fermiamo gli attacchi alla scienza»
L’APPELLO del Nobel Montalcini
di Cristiana Pulcinelli
Non è vero che la scienza sia colpevole delle situazioni difficili in cui si trova gran parte dell’umanità oggi. E non è vero che la scienza non abbia una posizione etica. Rita Levi Montalcini ha costruito il suo lungo intervento, pronunciato a braccio ieri mattina all’Auditorium di Roma nel corso della cerimonia d’inaugurazione del festival della scienza, intorno a queste due affermazioni. E le ha argomentate con una lucidità straordinaria.
Dal secolo dei lumi alla metà del Novecento non era mai accaduto che il ruolo della scienza venisse apertamente messo in discussione come invece accade oggi. Il cambiamento è dovuto al nostro modo di vivere e sprecare che crea situazioni difficili soprattutto per i più poveri. «Spesso si considera la scienza colpevole di tutto ciò, ma non è corretto. La scienza ha portato enormi sviluppi all’umanità, semmai è il maldiretto impiego della scienza a creare problemi». Non esistono linee di demarcazione nette, ha poi ricordato Montalcini, tra la scienza e altri campi di attività del cervello umano, quindi «mettere in stato d’accusa la scienzza vuol dire mettere in stato d’accusa l’homo sapiens e tutte le sue capacità mentali».
Per quanto riguarda il presunto agnosticismo etico della scienza, bisogna pensare che «la scienza è ricerca di verità e questo è già un principio etico. La ricerca scientifica procede secondo due principi: onestà e obiettività. Questi stessi principi sono alla base dei sistemi dell’etica».