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Unità-Epifani: il Paese chiede un radicale cambiamento di politica economica

Epifani: il Paese chiede un radicale cambiamento di politica economica Cgil ROMA, Il risultato delle elezioni regionali esprime in maniera netta una "indicazione di malessere e di scontento n...

06/04/2005
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l'Unità

Epifani: il Paese chiede un radicale
cambiamento di politica economica

Cgil

ROMA, Il risultato delle elezioni regionali esprime in maniera netta una "indicazione di malessere e di scontento nei confronti delle scelte politiche della maggioranza di governo". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani che legge nel risultato delle consultazioni di ieri una volontà di radicale cambiamento del Paese. "Il voto - afferma - conferma e rafforza le ragioni e le motivazioni che la Cgil ha avanzato nei confronti di tutti gli aspetti delle politiche del governo, da quelli economici a quelli fiscali, da quelli sociali a quelli istituzionali. In modo particolare una maggioranza rilevante del Paese si è espressa contro una politica di divisione sociale e istituzionale, come dimostra il voto del Mezzogiorno, delle grandi città e di una parte consistente del Nord. Il voto esprime, insieme, una critica all'assenza di politiche per lo sviluppo, prime fra tutte nel Mezzogiorno, e della qualità dell'occupazione. Si legge nel voto il disagio di una parte dell'impresa e la richiesta di cambiamento espressa da giovani, anziani e lavoratori". Secondo Epifani "toccherebbe al governo trarre le ovvie conclusioni, ma questo significherebbe il cambiamento totale delle politiche fin qui seguite: arrestare la riforma istituzionale, rilanciare una politica a sostegno degli investimenti e della ricerca, restituire valore alle pensioni, rinnovare rapidamente i contratti pubblici, a partire da quello della scuola e del pubblico impiego, restituire in maniera permanente il drenaggio fiscale ai lavoratori dipendenti". Il leader della Cgil sottolinea che "anche i rilievi mossi da Bruxelles alla situazione della finanza pubblica confermano le valutazioni e le preoccupazioni espresse dalla Cgil al governo. A pochi mesi dalla preparazione del Dpef e della nuova legge Finanziaria - conclude - tutto questo vuol dire che non si può tenere assieme quello che assieme non sta, in materia di politiche fiscali, di priorità sociali, di qualificazione della spesa pubblica, di rilancio degli investimenti e di una politica di attenzione ai saldi della finanza pubblica".


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