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Unità-Epifani chiama Prodi: reintrodurre la tassa di successione, colpire le rendite finanziarie

Epifani chiama Prodi: reintrodurre la tassa di successione, colpire le rendite finanziarie Il leader della Cgil chiede all'Unione un programma fiscale con un forte contenuto etico. E attende una ...

04/02/2006
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l'Unità

Epifani chiama Prodi: reintrodurre la tassa di successione, colpire le rendite finanziarie

Il leader della Cgil chiede all'Unione un programma fiscale con un forte contenuto etico. E attende una politica contro il lavoro nero e l'evasione

di Stefania Parmeggiani/ Rimini

Un programma fiscale con un forte contenuto etico che contribuisca a un deciso cambio di marcia del Paese, un programma basato su alcuni semplici pilastri come la tassazione della rendita finanziaria, la reintroduzione della tassa di successione per i patrimoni più ricchi, la progressività della pressione fiscale e l'archiviazione della politica dei condoni.
Il segretario nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenuto ieri al Palacongressi di Rimini per la conclusione del congresso regionale del sindacato, ha anticipato ciò che ritiene fondamentale per riprogettare l'Italia e restituire al lavoro dignità civile e sociale. Ha poi annunciato di avere invitato al congresso nazionale di Rimini il leader dell'Unione Romano Prodi.
Nel suo intervento, Epifani ha sottolineato la necessità di un patto fiscale che reintroduca la tassa di successione per le grandi ricchezze, che metta la parola fine "a questa esclusione della rendita finanziaria dal pagamento del dovere fiscale". Ha chiesto che l'Italia si allinei con il resto dell'Europa nel segno dell'uniformità, aggiungendo: "D'altra parte le vicende delle scalate bancarie dimostrano l'assurdità di guadagni di miliardi di euro in poche ore, che non pagano una lira di tasse". Per Epifani intervenire sulla tassazione significa anche "introdurre un principio di progressività perchè i moduli fiscali di questo Governo sono andati tutti a favore delle grandi imprese". Tra gli auspici per una nuova stagione del Paese, Epifani ha più volte ricordato l'importanza di una politica contro il lavoro nero e l'evasione fiscale: "È ora di farla finita con la pratica dei condoni, è ora di perseguire concretamente la lotta all'evasione fiscale", anche perchè "se ogni tanto tiri fuori un condono non si capisce come poi un accertatore pubblico possa andare a vedere se evadi le tasse". Con una politica fiscale totalmente rinnovata, un futuro governo di centrosinistra potrebbe trovare risorse adeguate per le sue politiche di welfare e di rilancio sociale. "Soprattutto il patto fiscale - ha aggiunto Epifani - ha uno straordinario contenuto etico". In precedenza, il segretario generale della Cgil aveva invitato l'Unione a non seguire il premier su una campagna elettorale fatta solo di veleni: "Sarebbe ora di smetterla di inseguirlo su questo terreno, bisogna parlare delle cose vere". L'elenco è lungo: dalla scuola alla riqualificazione di un sistema d'infrastrutture tra i più arretrati d'Europa per concludere con la necessità di una politica energetica seria. "Nel nostro riprogettare il Paese non c'è autosufficienza, né l'idea di un cammino breve. Sarà anzi una strada lunga - ha concluso Epifani - da costruire pezzo dopo pezzo. Servirà un lavoro che riguardi l'intero mosaico, non una singola tessera, a partire dal punto centrale: restituire al lavoro quel riconoscimento sociale e civile che un liberismo senza regole, giorno dopo giorno, cerca di occultare per metterci all'angolo".


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