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Unità-Educazione fisica, Moratti costretta al dietrofront

Educazione fisica, Moratti costretta al dietrofront Si rimangia il taglio alle ore obbligatorie: restano 2. Ma a scuola è allarme palestre di Massimo Franchi / Roma FINITO IL LUN...

26/05/2005
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l'Unità

Educazione fisica, Moratti costretta al dietrofront

Si rimangia il taglio alle ore obbligatorie: restano 2. Ma a scuola è allarme palestre

di Massimo Franchi / Roma

FINITO IL LUNGO elenco di impegni per costruire 3500 nuove palestre, per rilanciare i Giochi sportivi studenteschi e per combattere il doping, il ministro Moratti
storce un po' la bocca. Abbassando la voce, conclude: "In più nelle scuole del secondo ciclo l'insegnamento di Scienze motorie torna ad essere di due ore obbligatorie settimanali". Le costa fatica, si capisce. Era stata lei stessa a decidere di dimezzare l'orario dell'ex Educazione fisica facendo dell'Italia, già fanalino di coda in Europa in questo campo, lo zimbello del continente. Era l'ultima beffa della riforma del secondo ciclo scolastico che domani andrà in Consiglio dei ministri per essere approvata. Aveva protestato perfino il Coni, con atleti del calibro di Yuri Chechi a scrivere al ministro per farla tornare sui suoi passi. "Ma quale retromarcia? Noi abbiamo sempre considerato lo sport una risorsa indispensabile per la formazione". Che la Moratti non sia molto ferrata in materia sportiva lo dimostra l'invenzione di un nuovo gioco, la fantomatica "palla a cinque". Logico dunque che "dovendo seguire le indicazioni dell'Ocse per diminuire il numero di materie d'insegnamento" il ministro abbia subito pensato all'educazione motoria e ora basterà aspettare per sapere quale altra materia dovrà rinunciare ad un ora d'insegnamento scolastico. Nel protocollo firmato ieri mattina con il presidente del Coni Petrucci al ritorno delle due ore obbligatorie non si fa neanche un riferimento e il Coni stesso per "dovere di ospitalità" non rivendica il successo del dietrofront ministeriale. "Abbiamo discusso - ha spiegato la Moratti - e oggi arriviamo a concludere il percorso mantenendo le due ore obbligatorie e a prevedere crediti formativi per i ragazzi che fanno sport al di fuori dell'orario scolastico". Fare sport fuori dalla scuola per gran parte degli studenti italiani è però l'unico di modo per farlo. Stando ai dati forniti ieri dallo stesso ministero infatti ben il 37% degli edifici scolastici del paese non ha una palestra, percentuale che sale 61% in Campania. La retromarcia della Moratti fa felici insegnanti e opposizione. "Grazie alle nostre proteste il dimezzamento delle ore di Educazione fisica è fallito - hanno dichiarato Anna Paola Concia, responsabile Sport Ds, e Giovanni Lolli -. Il protocollo con il Coni invece è un nuovo attacco agli insegnati - continuano riferendosi alla possibilità che le scuole primarie si avvalgano di consulenze delle federazioni -. La Moratti vuole appaltare al Coni l'educazione fisica, mettendo da parte gli insegnanti. Per il resto - concludono - tutte belle intenzioni che fanno già parte dei programmi di educazione fisica nella scuola. La Moratti si fa bella 'regalando' qualcosa che gli alunni dovrebbero avere già per diritto".


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