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Unità-Diritto all'istruzione: cara Moratti, impara dalla Campania

Diritto all'istruzione: cara Moratti, impara dalla Campania di Antonio Montanaro NAPOLI Sono almeno due i punti che differenziano la nuova legge sul "diritto all'istruzione e alla formazion...

23/01/2005
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l'Unità

Diritto all'istruzione: cara Moratti, impara dalla Campania
di Antonio Montanaro

NAPOLI
Sono almeno due i punti che differenziano la nuova legge sul "diritto all'istruzione e alla formazione", approvata l'altro giorno (all'unanimità) dal Consiglio regionale della Campania, dalle altre normative simili in vigore in Italia. Il primo: non si limita a stabilire strumenti di sostegno per gli studenti disagiati della scuola dell'obbligo (infanzia, primaria e secondaria), ma allarga gli interventi anche ai giovani (e meno giovani) impegnati in corsi di formazione professionale o di educazione nell'età adulta. Il secondo: prevede aiuti economici (per chi frequenta gli istituti statali, ma anche quelli paritari) sulla base del reddito e non delle spese sostenute dalle famiglie (come avviene, per esempio, in Lombardia).

In pratica, oltre all'obiettivo di arginare la dispersione scolastica (un'autentica piaga, soprattutto a Napoli e provincia), c'è anche quello - come afferma l'assessore regionale all'Istruzione, Adriana Buffardi - "di rimotivare i ragazzi nel loro rapporto con la scuola".

Diritti costituzionali
"L'aspetto più critico dell'istruzione in Campania - spiega la Buffardi - è rappresentato dagli alti tassi di dispersione, dovuti sia ai livelli di difficoltà economica che a un forte senso di distacco verso l'istituzione scolastica. Proprio per questo abbiamo ritenuto necessario intervenire con una legge che tenta di rendere effettivo il diritto all'istruzione sancito dalla nostra Costituzione e, quindi, di rimuovere gli ostacoli sulla strada dell'uguaglianza delle opportunità, promuovendo azioni per accrescere la qualità dell'apprendimento".

Borse di studio (assegnate sia per merito che per reddito), fornitura gratuita o in comodato d'uso dei libri, misure specifiche per i disabili, una "carta elettronica" per l'accesso facilitato ai canali culturali, sconti sui trasporti, mense, un'apposita conferenza regionale (composta da famiglie, sindacati, associazioni studentesche) per elaborare proposte e iniziative: ecco alcuni degli elementi più importanti del testo, elaborato con l'apporto fondamentale degli stessi studenti. Come conferma Roberto Iovino, coordinatore regionale dell'Uds (Unione degli studenti): "Abbiamo voluto fortemente questa legge che - sottolinea - è una risposta chiara alle disastrose politiche nazionali del ministro Moratti. Le misure previste vanno in una direzione totalmente opposta: è un gran risultato per il movimento studentesco italiano e campano. Il passo successivo deve essere quello del finanziamento di questi strumenti: abbiamo tracciato la strada, ora cerchiamo di percorrerla nel migliore dei modi".

Dunque, mentre il governo di centrodestra porta avanti scelte che sembrano minare alla base il diritto allo studio, la Campania va in controtendenza: "Con la diminuzione di un anno dell'obbligo scolastico - fa notare ancora la Buffardi, che, tra l'altro, ricopre anche il ruolo di coordinatrice nazionale degli assessori regionali all'Istruzione - la riforma Moratti rischia di peggiorare ulteriormente le cose. Le norme che abbiamo approvato prendono per giusto il fatto che la formazione non riguarda solo l'età adolescenziale e, quindi, sono rivolte a tutte le persone che, nell'intero arco della vita, sono tenute a stare nel sistema dell'istruzione".

Particolare attenzione, inoltre, è rivolta ai disabili, cui sono destinati interventi non solo finalizzati ad assicurare l'accesso al sistema scolastico e l'assistenza materiale, ma anche a definire piani educativi individualizzati e sostegno al personale docente. Un altro aspetto fondamentale della legge (13 articoli in tutto) è rappresentato poi dalla collaborazione tra i vari livelli istituzionali: compito del Consiglio regionale sarà quello di approvare gli indirizzi triennali con le relative risorse economiche, mentre alle province e ai comuni è affidato il ruolo di gestione degli interventi. Infine, viene valorizzato, con specifiche misure, il ruolo dei mediatori culturali per l'integrazione degli studenti immigrati e rom.

Cittadinanza sociale
"È - commenta il presidente della Giunta, Antonio Bassolino - una legge di cittadinanza sociale: il diritto allo studio è la prima forma di cittadinanza sociale. Insieme alle nuove norme sulla promozione delle università e a quelle sul reddito di cittadinanza rappresenta un nuovo importante pilastro per lo sviluppo socio-economico della Campania".


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