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Unità-Decine di migliaia in piazza a Roma: ecco la scuola che resiste

15.11.2004 Decine di migliaia in piazza a Roma: ecco la scuola che resiste di red È un vero e proprio temporale quello scatenato dai manifestanti che hanno sfilato per le strade di Roma e che o...

15/11/2004
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l'Unità

15.11.2004
Decine di migliaia in piazza a Roma: ecco la scuola che resiste
di red

È un vero e proprio temporale quello scatenato dai manifestanti che hanno sfilato per le strade di Roma e che ora sono riunti in piazza Navona. Al corteo promosso da Cgil-Cisl e Uil ci sono tutti, insegnanti, studenti, alunni delle elementari, genitori. E sono tutti arrabbiatissimi con la Moratti. Intonano i cori più disparati, e un gruppo di manifestanti torinesi allestisce un vero e proprio complessino che disperato canta "Letizia, per favore vai via...". Chissà se dopo questo 15 novembre qualcuno li ascolterà.

Sono partiti poco prima delle 11, i due cortei di insegnanti e studenti contro la riforma Moratti. Quello dei Cobas si muove da piazza della Repubblica a piazza Venezia, lungo via Cavour. Decine di migliaia di persone provenienti da tutta Italia alla manifestazione organizzata dai sindacati confederali che è arrivata a piazza Navona.

In testa al corteo i vertici dei sindacati, con Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti, il segretario dei Ds Piero Fassino, assieme al responsabile lavoro Cesare Damiano e al responsabile scuola Andrea Ranieri sempre della segreteria Ds, Armando Cossutta e numerosi parlamentari dell'opposizione. Tantissime le bandiere dei sindacati e palloncini colorati lungo il percorso del corteo che si snoderà per le vie del centro.

"Oggi il governo si beccherà uno sciopero memorabile. Dopo di che credo che non avrà alternative: dovrà convocarci '#8211; afferma il segretario della Cgil Scuola Enrico Panini - Spero che a nessuno salti in mente la scorciatoia di una 'una tantum'. Ne andrebbe della pace sociale nella scuola"

Per il segretario della Quercia Fassino, "si sta per dare un colpo definitivo alla scuola italiana, è il segnale di un governo allo sbando". Ma la risposta "è una grande giornata di lotta per il mondo della scuola contro un governo che in questi anni l'ha umiliata. E l'ultima umiliazione è il taglio dei 14 mila insegnanti anticipato dal governo". Ora, ha aggiunto, "chiediamo che Berlusconi venga in Parlamento a spiegare qual è la politica economica del governo e perché si vogliono fare tagli così drammatici alla scuola che sono solo un grave danno alle famiglie italiane".

"Il governo è chiuso in una torre d'avorio e non rappresenta il cambiamento di cui c'è bisogno, è sempre più in difficoltà e sempre più diviso", attacca il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. "Siamo qui per far funzionare la scuola italiana nella maniera necessaria di cui ha bisogno il paese" - afferma Luigi Angeletti della Uil - Il governo deve capire che una riforma non può essere fatta senza un confronto con le parti sociali e deve capire quindi che si tratta di discutere con persone che hanno opinioni diverse". Secondo Savino Pezzotta, Cisl, "Non saremmo qui in tanti a marciare sotto la pioggia se non avessimo ancora la speranza di cambiare la legge Moratti".


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