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Unità-Darwin, la disfatta di Moratti

Darwin, la disfatta di Moratti Roberto Brunelli La chiamarono la "disfatta di Darwin". Dove non ci si riferisce alla sconfitta dell'immenso teorico dell'evoluzionismo, bensì a quella del mi...

24/02/2005
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l'Unità

Darwin, la disfatta di Moratti

Roberto Brunelli

La chiamarono la "disfatta di Darwin". Dove non ci si riferisce alla sconfitta dell'immenso teorico dell'evoluzionismo, bensì a quella del ministro Letizia Moratti. Colei che pensò di eliminare il darwinismo dalle scuole italiane in nome di non si sa se follia oppure se affetta da un pre-illuminismo medievale. Colei che a causa della grandissima e ovvissima polemica che seguì da quest'idea accettò di istituire una commissione di "saggi" che decidesse il da farsi. Ebbene, ecco (l'esilarante) verdetto: "Forse è stata una svista o il risultato di un'incomprensione tra i consiglieri del ministro Moratti, ma è ovvio che il parere della commissione su Darwin è stato unanime: qualunque persona con un minimo di conoscenza dei sistemi biologici non può non riconoscerne l'importanza".
Sono le parole del professor Vittorio Sgaramella, membro della suddetta commissione, capeggiata da Rita Levi Montalcini. Una pietra tombale sul medievalismo creazionista dal sapore fantasy del ministero dell'istruzione. L'analisi dei dotti signori di nomina ministeriale finisce per essere notevolmente imbarazzante. "Il rapporto, un documento di circa una decina di pagine - spiega Sgaramella - oltre a concludere che non si possono studiare le scienze se non si studia l'evoluzione, ha analizzato più genericamente i programmi relativi alle materie scientifiche nel primo ciclo scolastico. La conclusione è stata che nella scuola dell'obbligo le scienze sono sottorappresentate e chi esce dal primo ciclo non sa quasi nulla". "Il nostro giudizio ritengo sia stato utile - aggiunge il professore - al di là della questione di Darwin, anche per suggerire al ministero che su alcuni temi scientifici, come quello della genetica, il testo dei programmi scolastici del primo ciclo era piuttosto carente. Ma curiosamente apparivano argomenti che a noi sono parsi del tutto marginali, se non addirittura ignoti: è il caso delle 'ecotecnologie'. Al tempo stesso, temi come quello delle biotecnologie non erano affrontati adeguatamente".
Et voilà. Gli appelli e le raccolte di firme, che non mancarono quando il caso Darwin scoppiò (geniale decreto legislativo del 19 febbraio 2004), tornano adesso. Montalcini è limpida come un ruscello di campagna: "Chiediamo il reinserimento totale delle teorie di Darwin nelle scuole primarie italiane, che non sarebbero mai dovute uscire dai programmi scolastici. Ho già inviato il documento al ministro dell'istruzione. E sono molto contenta dei risultati della commissione". Non c'è da dubitarne. Come non ne dubita l'astrofisica Margherita Hack: "Finalmente verrà cancellata una vergogna", ha detto appena giunta la notizia. "La decisione di cancellare Darwin è stata vergognosa... ad un certo punto ci è sembrato di regredire al Medioevo". E ancora: "Non insegnare la teoria evoluzionistica può portare a forme di razzismo. Diffido di chi non vuole insegnare quali sono le nostre origini". Un vero crescendo, quello della Hack: "Quello a cui si assiste è un attacco al sapere scientifico. Non solo. Stanno distruggendo quello che c'è di buono nelle università italiane".
La reazione del ministro a tutto ciò è un condensato di raffinatissimo aplomb ministeriale: "Esprimo viva soddisfazione - ha commentato la Moratti in una nota, in cui si afferma che "i programmi di studio saranno integrati" - per la collaborazione offertami dagli illustri studiosi, che mi consentirà di migliorare le indicazioni nazionali relative al primo ciclo di istruzione".
Ci viene in mente un simpatico episodio, a proposito di evoluzionismo, che fa al caso nostro. Un professore incontrò due testimoni di Geova, che, cercando di convincerlo dell'imminente arrivo dell'Armaggeddon, chissà perché si misero ad inveire violentemente contro Darwin. L'argomento dei testimoni creazionisti era: se noi umani derivassimo dagli animali dovremmo mangiare tutti erba, come le mucche. Non è così, dunque deriviamo dalla mente di Dio. Forse al ministero dell'istruzione la pensano allo stesso modo.

l'evoluzionismo torna a scuola


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