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Unità: Dal regio decreto del ’23 all’autonomia

la scheda

29/08/2008
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l'Unità

Spazzato via dalla legge sull’autonomia scolastica del ‘99 il voto in condotta torna in auge con il ministro Gelmini. La storia della valutazione del comportamento degli studenti affonda le radici nei primi decenni del ‘900. Il regio decreto 1054 del 1923, il primo della riforma Gentile, contiene un’affermazione di principio che viene replicata senza modifiche in altri regi decreti successivi relativi ai diversi ordini di scuola: all’art.82 si afferma che «la promozione è conferita agli alunni che nello scrutinio finale abbiano ottenuto voto non inferiore a sei decimi in ciascuna materia o complessivamente in ciascun gruppo di materie affini e otto decimi in condotta». Indirettamente questa norma afferma il principio che con un voto da cinque decimi in giù nelle singole discipline o con sette decimi in condotta non si è promossi. Questa disposizione non ha subito modifiche per oltre mezzo secolo. Per la scuola elementare e, successivamente, per la scuola media, il voto in condotta, secondo i regi decreti della riforma Gentile, aveva tuttavia minore incidenza comportando, nei casi di minore gravità, l’esame di riparazione in tutte le discipline di studio. Nel 1977 la legge 517 ha innovato completamente il sistema di valutazione. Il voto di condotta per la scuola elementare e per la scuole media scompare, mentre resta con piena efficacia per la scuola secondaria di secondo grado. Per questo settore scolastico la norma che richiede almeno otto decimi come voto di condotta per la promozione viene confermata nel Testo unico per l’istruzione varato nel 1994, all'art. 193 («la promozione è conferita agli alunni che abbiano ottenuto voto non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina o in ciascun gruppo di discipline e otto decimi in condotta»). Con la riforma dell'autonomia scolastica, una decina di anni fa, vengono abrogate diverse norme di legge, tra cui anche l'articolo 193 del Testo unico. Lo dispone l'art. 17 del regolamento dell'autonomia scolastica (Dpr 275/1999), con piena efficacia a cominciare dall'anno scolastico 2000-2001.


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