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Unità: Da Topo Gigio a Scarlett Johansson

il Trivial Pursuit dell’ammissione all’Università

01/09/2008
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l'Unità

DA MERCOLEDÌ IL VIA AI TEST DI SELEZIONE

Topo Gigio, James Monroe e Erasmo da Narni. Cos’hanno in comune? Se lo chiederanno in molti, soprattutto gli aspiranti medici, architetti, veterinari e dentisti che da mercoledì affronteranno i test di selezione istituiti nelle Università italiane dalla 264/99. Ebbene, almeno una volta, i personaggi sopracitati sono stati presenti nelle domande dei quiz di ammissione. Topo Gigio saltò fuori nel test delle Professioni mediche del 2006 e il quesito, riportano le cronache universitarie, chiedeva chi fosse il suo inventore. Riccardo, aspirante chirurgo, il 3 settembre presso la Sapienza di Roma dovrà misurarsi con le 80 domande messe a punto dal ministero dell’Università: «Sulla biologia sono 21 domande, su chimica, fisica e matematica, altre 39. Infine ce ne sono 33 di cultura generale, ma qui veramente può saltare fuori di tutto».

All’Unione degli Universitari, l’organizzazione giovanile vicino alla Cgil, sono giorni di lavoro intenso. L’anno accademico inizia proprio con i test di ammissione: «La nostra proposta è abolirli. Ma a parte la bontà o meno del numero chiuso, c’è da discutere, intanto, come queste domande sono messe a punto perché il rischio ormai è quello di trovarsi di fronte ad una lotteria. Intendiamoci: se cultura generale - incalzano dall’Udu - significa storia, geografia, letteratura va bene. Ma con quello che è saltato fuori in questi anni sembra di essere veramente davanti alla ruota della fortuna». Quindi segnale verde per James Monroe presidente Usa e propugnatore della dottrina “L’America agli americani” (era il 1823), bene anche la domanda su Erasmo da Narni, capitano di ventura conosciuto come il Gattamelata, ma Mario Faustinelli padre putativo di Topo Gigio proprio no. La curiosità che emerge però è che messo da parte il simpatico roditore, la differenza la fanno proprio le domande di cultura generale. «Ti prepari sui legami del carbonio, sul numero di elettroni di un determinato elemento, sull’Atp e la fotosintesi e alla fine, cadi, anzi ti perdi sulla rotta più breve da Genova al Corno d’Africa (vera anche questa ndr)». I dati sui risultati degli esami, mostrano inoltre che i punteggi medi, nelle materie curriculari, migliorano di anno in anno; ciò significa che aumenta il livello di preparazione e, di conseguenza, la competizione tra candidati che potrebbe risolversi al fotofinish con una domanda pescata da “Trivial Pursuit”. Insomma, più che il profilo di un futuro medico sembra quello di un tuttologo.

Simone, concorso per Professioni mediche, ha azzeccato il film che portò al successo l’attrice Scarlett Johansson: «Il titolo è “L’uomo che sussurrava ai cavalli”. Se me lo avessero raccontato non ci avrei mai creduto. Ricordo quella domanda - continua - ma anche un’altra alla quale però non ho risposto: chiedeva da che albero dell’Asia provenisse un determinato tipo di carbone». Era l’anno accademico 2005-2006. «Nel bando di ammissione erano riportate le materie di esame. Quanto alla cultura generale - dice - oltre ai manuali delle superiori, era consigliata anche la lettura di alcuni quotidiani per tutto il mese di agosto, pagine di spettacoli e sport compresi. E lì, non ricordo l’occasione, mi ero imbattuto in un articolo sulla Johansson».

Lo scorso anno, ai test di Medicina e Chirurgia, si presentarono in 70mila cercando di conquistare uno dei 7mila posti a disposizione. In teoria dieci iscritti per ogni posto disponibile. Se ci si sposta in un’altra facoltà gettonata, come Odontoiatria, il rapporto tra domande e posti in palio può essere anche di 25 a uno. Negli ultimi anni, poi, anche Psicologia, Scienze delle comunicazioni e alcune specializzazioni di Ingegneria hanno optato per i test d’ingresso. Con tanto di relativa tassa di iscrizione. Si va dai 15 euro dell’Università di Foggia fino ai 60 di Bologna e Ferrara e ai 90 della Cattolica di Roma, per una media nazionale di 40 euro. «Una pratica che non riusciamo a comprendere - spiegano dall’Uds - se non come un obolo per finanziarsi, dati i tagli operati ai fondi destinati agli Atenei. E allora, se ci dobbiamo tenere l’accesso programmato, c’è da chiedersi se non sia il caso di individuare modalità diverse di selezione». Altro argomento, sono le domande poste al candidato, superati gli scritti, «Nelle strutture pubbliche - precisa l’Udu - ciò non avviene, presso alcuni Atenei privati sì. Anche le convinzioni religiose o il coinvolgimento in associazioni di volontariato di ispirazione cattolica, possono farti prendere qualche punto». Così, se nei test somministrati dall’Università Cattolica, sono espressamente previsti quiz di cultura generale e di religione cattolica, nel Campus Biomedico di Roma, il punteggio della prova orale risulta dalla somma della valutazione dell’autobiografia (fino a 10 punti) e del colloquio (fino a 40 punti). Una prassi, commentano dall’Udu «che ci lascia a dir poco perplessi».


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