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Unità-Così l'ora di religione diventa obbligatoria

RELIGIONE Credevate che impararla a scuola fosse una scelta facoltativa? Avevate ragione, ma, spiace dirlo, da oggi potreste anche avere torto. O quasi. Lo denuncia è di Enrico Panini, segretario ge...

18/11/2005
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l'Unità

RELIGIONE Credevate che impararla a scuola fosse una scelta facoltativa? Avevate ragione, ma, spiace dirlo, da oggi potreste anche avere torto. O quasi.
Lo denuncia è di Enrico Panini, segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil: "La lettura del Decreto legislativo sulla scuola secondaria - dice - riserva diverse sorprese e nessuna di queste è positiva". Prima questione, appunto quella che Panini definisce la trasformazione "in obbligatorio di ciò che è facoltativo. Infatti, avere messo religione cattolica tra le materie obbligatorie per tutti provoca due effetti: si rende obbligatoria una scelta che è facoltativa, non essendo neanche obbligatorio scegliere l'attività alternativa; diventa assenza non frequentare religione o l'attività alternativa (possibilità prevista dalle norme di legge in materia), producendo in tal modo una penalità di 33 ore. Peccato che nel nuovo ordinamento superare il tetto del 25% del monte ore obbligatorio comporti una bocciatura automatica!".
Insomma: ovviamente sarà sempre possibile, come lo è stato fino ad ora, decidere di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica, e decidere anche di non seguire alcun corso alternativo. Ma, in base a quanto contenuto nel decreto legislativo sul "secondo ciclo", poichè l'insegnamento della religione entra a far parte del monte ore complessivo obbligatorio, lo studente o studentessa che scegliesse - legittimamente - di non frequentare nè religione né corso alternativo si ritroverebbe con 33 ore (equivalenti a un'ora di religione a settimana) di assenze ancora prima di avere iniziato la frequenza di quell'anno scolastico. Si configurerebbe in questo modo una situazione di discrimine tra chi si avvale dell'insegnamento della religione e chi non vuole avvalersene.
Tra le altre "cattive sorprese" nel decreto, Panini segnala poi l'abrogazione del libero accesso all'università e l'abrogazione dell'obbligo formativo. Infine, nella tabella del liceo artistico (indirizzo di architettura, design, ambiente) agli anni 1 e 2 mancano 33 ore annuali tra quelle obbligatorie. "Il motivo? Dopo aver abolito musica (33 ore annuali) si sono dimenticati - afferma Panini - di aggiungerle a qualche altra materia!".
r.c


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