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Unità-Cortei in trenta città, Moratti circondata

Cortei in trenta città, Moratti circondata Manifestazioni a Roma, Firenze, Napoli, Cagliari... e tante altre. A Palermo traffico in tilt ROMA La scuola pubblica non ci sta a vedere il lento...

13/02/2005
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l'Unità

Cortei in trenta città, Moratti circondata

Manifestazioni a Roma, Firenze, Napoli, Cagliari... e tante altre. A Palermo traffico in tilt

ROMA La scuola pubblica non ci sta a vedere il lento ma inesorabile declino a cui l'ha condannata la ministra Letizia Moratti. Così, ancora una volta, ieri lavoratori della scuola, studenti, ricercatori dell'università e genitori hanno manifestato in 30 città italiane per chiedere l'abrogazione delle leggi emanate dalla lady di ferro e per difendere e migliorare la scuola pubblica. Promosse dal coordinamento in difesa del Tempo pieno, dai coordinamenti in difesa della scuola superiore, dai coordinamenti degli studenti e dei ricercatori universitari, dai Cobas e da varie associazioni e forze sociali, le manifestazioni hanno unito l'intero "popolo della scuola pubblica" che - ha spiegato Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas scuola - rifiuta la disgregazione e la dequalificazione della scuola pubblica, il taglio del tempo pieno e l'imposizione del tutor, la divisione classista tra licei e avviamento professionale, il taglio massiccio di materie e posti di lavoro nelle superiori, la precarizzazione diffusa del lavoro. Particolarmente partecipati i cortei di Roma, Bologna, Firenze, Napoli, Pisa, Cagliari e Palermo, dove il traffico è andato in tilt. Da tutte le manifestazioni è emersa una parola d'ordine comune e unitaria: "costruire in tempi rapidi uno sciopero generale di tutta l'istruzione pubblica, dalla scuola materna all'università, per dare una spallata decisiva alla controriforma Moratti e alla politica scolastica del governo Berlusconi".
"Siamo qui per testimoniare il nostro impegno contro la contro riforma Moratti che sta distruggendo il diritto allo studio e aumentando la precarietà. Le mobilitazioni che si susseguono da due anni sono un'indicazione politica anche per Prodi e l'Unione: la Legge Moratti non va modificata ma abrogata e sostituita con una legge che metta in primo piano l'istruzione pubblica". Sono le parole di Paolo Cento, parlamentare dei Verdi, che ha partecipato alla manifestazione romana a cui hanno partecipato circa 800 persone che hanno sfilato per le vie del centro con un corteo partito da Campo de' Fiori e che poi ha marciato su corso Vittorio per poi confluire di nuovo nella piazza di partenza. Spalla a spalla c'erano i docenti dei Cobas, gli studenti dei collettivi delle università romane, e rappresentanti dei ricercatori di Rnrp, Enea, Cnr e Istat. "Le nostre scuole non sono aziende, la scuola pubblica non si vende" era lo slogan più gettonato nel serpentone. Tra le bandiere rosse dei Cobas e il tamburellare degli studenti, numerosi gli striscioni contro il ministro. "Giù le mani dal tempo pieno" suggeriva uno dei manifesti dei Cobas. Altri invece invitavano il ministro a farsi da parte: "Moratti vattene". I ricercatori puntavano il dito contro la politica del governo facendo la parodia alle famose tre "I" più volte sventolate dal centro destra. "Invisibili, indispensabili ed infuriati", si definivano in uno striscione gli appartenenti alla rete nazionale dei ricercatori precari. No deciso anche al "massacro delle supplenze, degli insegnanti specialisti e dei precari previsto dalla finanziaria 2005", come recitava un volantino distribuito dai manifestanti. "Manifestiamo anche contro la scolarizzazione troppo precoce - ha detto Susanna Ceni, docente di latino appartenente - e contro l'abbattimento del tempo pieno in quanto il monte orario ridotto non farà altro che portare al taglio dei posti".
Grande partecipazione anche a Palermo dove il traffico ieri mattina è andato in tilt per oltre due. I giovani, insieme con il centro sociale 'Ask 191' hanno attraversato la centralissima via Roma, fino a raggiungere via Cavour, dove ha sede la Prefettura di Palermo. Centinaia gli automobilisti intrappolati per ore.
La novità della manifestaizone di ieri ès tata la "scesa" in corteo anche di alunni e genitori delle scuole medie inferiori per le quali esiste una bozza di decreto di riforma che non piace neanche a molti esponenti della maggioranza. Il blocco "Anti-Moratti", cresce e cresce ad ogni nuova iniziativa della ministra.


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