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Contro la Moratti sciopero generale Lunedì un milione di lavoratori lascerà deserte le aule, a Roma grande manifestazione Roberto Monteforte ROMA "Lunedì le aule saranno vuote". No...

13/11/2004
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l'Unità

Contro la Moratti sciopero generale

Lunedì un milione di lavoratori lascerà deserte le aule, a Roma grande manifestazione

Roberto Monteforte

ROMA "Lunedì le aule saranno vuote". Non ha dubbi il segretario nazionale della Cgil-scuola, Enrico Panini sulla riuscita dello sciopero generale del 15 novembre. Saranno tanti anche i lavoratori della scuola e gli studenti che parteciperanno alla manifestazione nazionale promossa da Cgil, Cisl e Uil a Roma che da piazza Bocca della Verità si concluderà a piazza Navona. Non si fanno numeri, anche per scaramanzia, ma i segnali giunti dalle oltre quattromila assemblee tenutesi nelle scuole di tutta Italia sono chiarissimi. Sono quattro i treni speciali, oltre 200 i pullman già prenotati. Ma questo è solo un dato organizzativo. Sono oltre un milione tra docenti, personale ata e dirigenti scolastici i lavoratori chiamati a scioperare. La fase preparatoria di mobilitazione è stata ampia: oltre alle assemblee ci sono state otto giornate di scioperi regionali e una giornata di mobilitazione nazionale articolata con iniziative locali. Quello che è emerso è la diffusa determinazione ad opporsi alle scelte sulla scuola di questo governo. La voglia di partecipare alla protesta. Ciascuno con le proprie ragioni.
Prova di unità. Non è solo la riforma Moratti che ha messo in fibrillazione le scuole. Sono tanti i segnali negativi, a partire dal mancato rinnovo del contratto. Il personale della scuola ha gli stipendi fermi al dicembre 2003 che vanno adeguati all'inflazione. E poi vi è questa Finanziaria che con i suoi tagli non fa che alimentare precarietà e incertezze. Lo sottolinea il segretario nazionale Cisl-Scuola, Francesco Scrima. "Questo è uno sciopero molto sentito, come pure la manifestazione nazionale che si terrà nella capitale. Sarà tanta la gente che arriverà a Roma" afferma fiducioso. "Vi è un contratto scaduto da 11 mesi da rinnovare, vi sono le retribuzioni da adeguare rispetto all'inflazione, vi è la valorizzazione della professionalità del personale della scuola da realizzare con un vero piano di investimenti a favore della scuola pubblica statale". Sono i punti della piattaforma unitaria messa a punto con Cgil e Uil. Vi è la critica comune "a questa finanziaria che penalizza ulteriormente la scuola", che è diventata "terreno privilegiato di tagli alle risorse finanziarie e umane che impoveriscono l'offerta della scuola pubblica statale". Quindi vi sono i precari, le difficoltà di applicazione della riforma Moratti.
Il grande caos. Le ragioni della protesta si spiegano con la situazione di "grave confusione", di "fibrillazione" che vive la scuola. "È quello che avevamo contrastato e contestato - sottolinea Scrima - perché questa è una riforma che fa male alla scuola e al paese". Va difeso il ruolo della scuola pubblica che questo governo mortifica. Un esempio? La figura del tutor. "Si vuole gerarchizzare un team, vogliono destrutturare l'organico della scuola primaria per tornare al docente unico, per questo si sono inventati la figura del tutor". Sono critiche condivise dagli altri sindacati. "Questo è uno sciopero per contare, per far ripartire la contrattazione e assicurare risulati", assicura Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil-Scuola. Ricorda che "lo sciopero è sempre un sacrificio, visto che la trattenuta in busta paga pesa sulle tasche dei lavoratori", ma questo sciopero è stata una scelta obbligata. Di Menna lo sottolinea: "Abbiamo provato ad affrontare con serenità, senza ricorrere allo sciopero, il confronto con il governo che si era impegnato ad incontrarci il 6 settembre, siamo a metà novembre e non vi è stata nessuna convocazione, nessuna possibilità di avviare il negoziato". Le ragioni dello scioperò di lunedì: "Dare forza al negoziato e strappare risultati. Non si sciopera solo per protestare". Quello che è certo è che la Moratti un record lo ha battuto. Lo sottolinea Panini: "In soli tre anni è riuscita a collezionarsi contro dieci scioperi generali e cinque manifestazioni solo lo scorso anno. Il livello di dissenso è notevolissimo".
L'idea referendum. Una conferma ulteriore? Lunedì 15 in piazza a Roma ci saranno anche gli insegnanti e il personale Ata aderente ai Cobas e Unicobas. Appuntamento a piazza della Repubblica e corteo sino a piazza Venezia. Gli insegnanti aderenti a Gilda, anche loro in sciopero, si sono dati appuntamento a Milano e a Palermo. Oltre a queste due manifestazioni nazionali a Reggio Emilia, Perugia, Cagliari ed anche a Roma organizzeranno raccolte di firme contro la legge 53. "Sarà l'occasione - spiega il coordinatore nazionale di Gilda Alessandro Ameli - per rilanciare la proposta del refenderedum abrogativo della legge 53 che potrebbe essere promossa da cinque consigli regionali". Tra gli altri punti della protesta vi è la riforma dello stato giuridico dei docenti in discussione alla Camera. "All'orizzonte si profila una nuova ipotisi di 'Concorsaccio' peggiore e più subdola di quella prospettata nel 2000 - osserva Ameli - che ha creato una vera sollevazione degli insegnanti".
Arriva l'inverno ma l'autunno è caldo nella scuola italiana.


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