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Unità: Contratti e scelte politiche, statali pronti allo sciopero

Podda (Fp-Cgil): il calo delle assenze annunciato da Brunetta si fermerà, per le lotte

20/08/2008
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l'Unità

/ Milano

APPUNTAMENTI Il calo delle assenze dei dipendenti pubblici annunciato dal ministro Brunetta? Si fermerà a settembre, quando il numero degli statali che si
asterranno dal lavoro aumenterà a causa di «scioperi e conflitti». È la promessa di Carlo Podda, segretario generale della Funzione pubblica della Cgil, che respinge l’ammontare degli stanziamenti messi sul piatto dal governo per i rinnovi contrattuali: «Le cifre di cui si parla (2,7 miliardi più 200 milioni per la produttività)», spiega il sindacalista, «corrispondono a otto euro mensili pro capite per il 2008 e 65 euro per il 2009». Somme che restano «indecentemente al di sotto del tasso di inflazione reale con cui gli italiani fanno i conti tutti i giorni e addirittura sotto il tasso di cui si parla al tavolo della trattativa sulla riforma dei contratti con Confindustria». Si annuncia un autunno turbolento: «Non so quali altri provvedimenti normativi Brunetta voglia prendere a settembre - ammette il segretario Fp-Cgil, so però che il ministro si dovrà aspettare un aumento delle assenze per scioperi e conflitti contro la politica del governo sulla pubblica amministrazione. E non mi riferisco alla lotta agli assenteisti - specifica - su cui per altro qualche considerazione andrà pur fatta, viste anche le dichiarazioni del sottosegretario Giovanardi e le proteste delle associazioni donatori di sangue o delle donne che non si vedono più riconoscere i permessi per gli screening tumorali tipicamente femminili. Penso invece - continua Podda - alla politica generale del governo sulla pubblica amministrazione, alla sua politica contrattuale, non avendo messo in campo alcuna decente proposta di riforma dell’apparato pubblico. Brunetta è un abile comunicatore ma non è pensabile scambiare 200 milioni di produttività con gli 1,7 miliardi che saranno sottratti dal gennaio 2009 dalle busta paga dei lavoratori. Un taglio che farà diminuire di 80 euro al mese il salario di un poliziotto penitenziario, di 120 euro quello di un infermiere e di circa 200 euro quello di un dipendente dell’Agenzia delle entrate entrate. Questo è davvero troppo». La stessa cifra prevista per i rinnovi, oltre ad essere «indecentemente sotto il tasso di inflazione» è, dice il sindacalista, anche incerta: «Sui 2,7 miliardi di stanziamenti non c’è nemmeno una linea univoca del governo, perchè qualcuno al Tesoro dice che ci sono solo 2,2 miliardi, visto che 500 milioni sono a disposizione per altri impieghi».


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