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Unità: Contratti e precarietà. I dipendenti pubblici scendono in piazza

Domani stop degli statali, segue la scuola Podda, Fp-Cgil: «Finanziaria da cambiare»

25/10/2007
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l'Unità

di Felicia Masocco/ Roma

OTTO EURO Domani scioperano i lavoratori pubblici e in tanti manifesteranno a Roma con Cgil, Cisl e Uil. Protestano perché la Finanziaria non stanzia le risorse per il rinnovo dei contratti, «c’è solo un’indennità per la vacanza contrattuale pari a poco più di ot-
to euro al mese per una parte dell’aumento dell’inflazione. Scherziamo?», dice Carlo Podda segretario di Fp-Cgil. Sabato, sciopera e scende in piazza il personale docente e non della scuola. Anche in questo caso è sotto accusa la Finanziaria e le ombre sul rinnovo contrattuale. Si torna a parlare di questione salariale, gli stipendi sono fermi per 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici. Ma non è solo questione di soldi. «Si taglia la spesa in modo indiscriminato, non si pone argine agli sprechi, alle esternalizzazioni e consulenze che aumentano i costi. Terzo, gravissimo, questa manovra aumenta la precarietà», denuncia Podda.
Mentre la macchina organizzativa dei sindacati è a pieno ritmo per una manifestazione che si annuncia partecipatissima, il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais annuncia a breve un incontro e «un tavolo per stabilire quali siano le condizioni per poter rinnovare i contratti». «Speriamo di chiudere sulla durata triennale - afferma - ma iniziamo a discuterne subito e non tra tre anni». «Se il ministro ci convoca andremo - replica Podda - sperando che non si tratti del solito annuncio a mezzo stampa che resta privo di riscontri». Per i sindacati qualsiasi confronto non può tuttavia prescindere da una «condizione preliminare»: «Si devono prevedere le risorse altrimenti il tavolo nasce privo di credibilità». Il braccio di ferro è appena iniziato, Nicolais minimizza: «Stiamo chiudendo il biennio 2006-2007 e abbiamo dato rassicurazioni scritte per il prossimo biennio ma i sindacati non le hanno ritenute valide».
In realtà anche il presidente della Corte dei Conti ha sollevato il caso «ha dichiarato che a ordinamento vigente se non si prevedono le risorse il contratto non si può fare», ricorda il sindacalista di Fp-Cgil che al pari dei colleghi di Fps-Cisl e Uilpa nutre il forte timore che questo rinnovo contrattuale salti. Un altro scoglio da superare sono le norme sui precari, un esercito nelle amministrazioni pubbliche molte delle quali vanno avanti a forza di contratti a termine. Carlo Podda ricorda che nella Finanziaria passata si era concordata la stabilizzazioni di coloro che avevano già avuto contratti a tempo per tre anni e per chi man mano maturava lo stesso monte-mesi. «La Finanziaria 2008 azzera questa norma e stabilizza solo chi i tre anni li ha già maturati. Questo non risolve il problema della precarietà nella pubblica amministrazione, lo aumenta, perché apre la strada a contratti di pochi mesi anche, ad esempio, per le sostituzioni per maternità». La conclusione è che il governo non si sta muovendo nel perimetro tracciato dal Memorandum firmato con i sindacati e che avrebbe dovuto modernizzare l’amministrazione e i lavoro pubblico e riqualificare i servizi. «Inadempienza che lascia campo alle distorsioni: come quella di alcuni uffici dell’Inps Piemonte che per il pagamento delle pensioni ricorrono al personale interinale con il risultato che ai costi contrattuali per il dipendente si sommano quelli per l’agenzia».
Domani concluderanno la manifestazione Bonanni, Angeletti ed Epifani: «Se in questa Finanziaria non ci sono le cose giuste - afferma il leader della Cgil - lo sciopero è la risposta giusta».


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