Unità-Confessione di governo: è vero abbiamo dimezzato l'inglese
Il sottosegretario Valentina Aprea costretta a rispondere ad un'interrogazione parlamentare: si va a 54 ore rispetto alle attuali 99 ROMA Adesso anche la Moratti è costretta ad ammetterlo: la sorp...
Il sottosegretario Valentina Aprea costretta a rispondere ad un'interrogazione parlamentare: si va a 54 ore rispetto alle attuali 99
ROMA Adesso anche la Moratti è costretta ad ammetterlo: la sorpresa della riforma scolastica è il monte ore quasi dimezzato per l'inglese alle scuole medie. Alla lingua di Shakespeare ha lasciato 54 ore annue per ciascuno dei tre anni delle medie, rispetto alle attuali 99. Lo ha confermato lo stesso sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Valentina Aprea, rispondendo a un'interrogazione in commissione Cultura della Camera di Andrea Colasio e Franca Bimbi, della Margherita. L'inglese era una delle tre "i" (a fianco di Internet e Impresa) nel programma di governo della Cdl sulla scuola. L'interrogazione della Margherita chiedeva se fosse effettivo questo taglio delle ore dedicate all'inglese, indicato nel decreto attuativo della riforma, e se esso non compromettesse l'obiettivo indicato dal Consiglio d'Europa, di far acquisire un determinato livello di apprendimento della lingua inglese (nel gergo tecnico questo livello è indicato come "soglia B1") al termine delle medie. Il sottosegretario ha confermato la diminuzione del monte ore alle medie compensate però - sostiene - da un aumento per le classi elementari. Nell'arco degli otto anni di elementari e medie, ha spiegato Aprea, "verranno erogate (ha detto proprio così, erogate come la benzina) 459 ore obbligatorie di insegnamento della lingua inglese, delle quali 297 nella scuola primaria (un ora alla settimana nella prima classe, e due ore settimanali nelle successive quattro classi), e 162 ore nei tre anni della scuola secondaria di primo grado, cioè 54 ore settimanali per ciascun anno", contro le attuali 99". "Si passa cioè - spiega bene Aprea - dalle attuali 3 ore alla settimana, ad una media di 1 ora e 38 minuti". Colasio ha osservato che il taglio delle ore delle medie non è compensabile con quelle in più alle elementari, perché "nei primi anni di scuola l'apprendimento non può che essere basato sul gioco e non strutturato e impegnativo come avviene col passaggio alla scuola secondaria". Tuttavia il sottosegretario non s'è arreso all'evidenza e ha ha replicato sottolineando che, in primo luogo, alle medie è previsto anche l'insegnamento di una seconda lingua europea, e che, in secondo luogo, oltre all'orario obbligatorio vanno considerate altre attività didattiche. "Le scuole, nella loro autonomia didattica, possono inoltre utilizzare gli spazi dei laboratori per veicolare in una lingua comunitaria anche insegnamenti diversi da quelli linguistici". Inoltre, ha sottolineato Aprea, ci sono "altre misure di accompagnamento che, soprattutto in ambito domestico, possono consolidare l'uso e la conoscenza della lingua. Tra queste il Ministero ha dato vita, d'intesa con Rai Educational, al progetto "divertinglese", utilizzabile direttamente sia dalle scuole che dalle famiglie e che l'inglese sarà obbligatorio in tutte le scuole superiori ". Alle obiezioni di Colasio, Aprea ha risposto sottolineando che "l'obiettivo fondamentale del processo di riforma in atto nella scuola è quello di migliorare la qualità, piuttosto che la quantità degli insegnamenti, coerentemente con l'indirizzo generalmente condiviso secondo cui è necessario valutare il sistema scolastico sulla base delle competenze conseguite alla fine dei percorsi formativi, piuttosto che quella delle ore di insegnamento erogate".