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unità-Con la riforma dei licei la Moratti completa la distruzione della scuola pubblica

Con la riforma dei licei la Moratti completa la distruzione della scuola pubblica Dubbi sulla sperimentazione del nuovo ciclo. Il ministro si lascia scappare "partirà nel 2006" ma poi si cor...

15/10/2005
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l'Unità

Con la riforma dei licei la Moratti completa la distruzione della scuola pubblica

Dubbi sulla sperimentazione del nuovo ciclo. Il ministro si lascia scappare "partirà nel 2006" ma poi si corregge "nulla di preciso". Panini (Cgil): "Tutto un pasticcio"

Due decreti (secondo ciclo di istruzione e formazione e reclutamento degli insegnanti) varati dal consiglio dei ministri: ultimi tasselli della riforma della scuola targata Moratti che ora, almeno formalmente, è completata. Tra molte polemiche: i decreti sono "destinati a creare disordine e incertezza nella scuola sino alle prossime elezioni", per la senatrice Ds Maria Chiara Acciarini. Gli studenti si preparano a tornare in piazza, e in carovana per le strade d'Italia. Quanto alla sperimentazione delle novità, restano i dubbi. Partirà dal 2006, limitatamente alla parte liceale e rispettando l'autonomia delle scuole, dice il ministro, ma più tardi precisa che "il decreto non contiene riferimenti precisi alla data di decorrenza". Così si preoccupano i governatori delle Regioni: sarebbe una "fuga in avanti", afferma Vasco Errani "grave ed improvvida". "Quello che non sappiamo - dice Andrea Ranieri, responsabile scuola e università Ds - è se il Ministro dell'istruzione abbia rispettato o meno gli impegni che si era assunta, assieme al ministro La Loggia, nella conferenza unificata Stato-Regioni tra i quali il rinvio della attuazione della riforma a non prima del 2007-2008 e il blocco della sperimentazione": ha annunciato il rispetto del primo punto, "ma vaghe e incerte sono le sue affermazioni sul secondo". Per Albertina Soliani, Margherita: "Per fortuna, il danno è stato solo scritto e non ancora praticato. Un vero danno, però, c'è stato: la scuola italiana ha perso cinque anni". E il governo "è tornato ai tempi dell'avviamento con una logica classista", secondo Fiorello Cortiana, Verdi.
"È un brutto pasticcio, inaccettabile", dicono Fulvio Fammoni, segretario nazionale Cgil, e Enrico Panini, segretario generale Federazione lavoratori della conoscenza Cgil: "La scuola superiore, che oggi è unitaria, sarà divisa in scuola di serie A (i licei) e in scuola di serie B (i professionali). E regna il caos: il Consiglio dei Ministri approva un Decreto del quale, ad ore di distanza, non è noto il testo; il Ministro Moratti prima fa affermazioni sulla sperimentazione poi corregge se stessa. La scuola non si merita nulla di tutto questo".
"Ancora una volta l'opinione pubblica, le famiglie, gli studenti e il personale della scuola sono privi di informazioni puntuali e circostanziate" dice il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima. È "una riforma "virtuale"" commenta il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna. "Dal quadro tracciato dal decreto - spiega Di Menna - mancano completamente gli istituti professionali: il decreto non li regolamenta e rimanda alle Regioni. Ci si domanda che fine faranno questi istituti?".


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