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Unità-Cinquantamila in corteo a Roma: fermiamo la Moratti

In piazza le bandiere dei Ds, di Rifondazione, dei Verdi e del sindacato. Epifani: meno risorse e meno qualità sono scelte che noi rifiutiamo Cinquantamila in corteo a Roma: fermiamo la Moratti S...

15/05/2005
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l'Unità

In piazza le bandiere dei Ds, di Rifondazione, dei Verdi e del sindacato. Epifani: meno risorse e meno qualità sono scelte che noi rifiutiamo

Cinquantamila in corteo a Roma: fermiamo la Moratti
Salvatore Maria Righi

ROMA La scuola torna in piazza per ribadire il suo no alla legge Moratti e al riforma scolastica promossa dal governo. Una manifestazione di protesta del personale didattico, delle sue rappresentanze e degli studenti, conclusa con un breve comizio a Piazza Navona, ha acceso ieri di colori e suoni il centro di Roma.
Promossa dal tavolo nazionale "Fermiamo la Moratti" e con l'adesione di sindacati ed organizzazioni di base, oltre che movimenti e associazioni, l'iniziativa ha mosso per la città diverse migliaia di persone, radunate in un corteo che è partito da piazza Repubblica e si è concluso dopo due ore e mezza di slogan, musica e parole.
Secondo Enrico Panini, segretario nazionale Flc-Cgil, i partecipanti alla manifestazione erano circa cinquantamila. La polizia municipale invece ha parlato di ventimila persone presenti. Per i Cobas erano circa 25mila.
Al di là delle cifre sulle adesioni, il lungo serpentone di manifestanti, colorato di bandiere rosse del sindacato e con palloncini gialli, rossi, azzurri e arancioni, ha camminato da viale Cavour fino a Corso Vittorio Emanuele, passando per i Fori imperiali e via delle Botteghe Oscure. Ripetuti slogan e cori, anche ironici, contro il ministro della Pubblica istruzione, invitata in tutti i modi dai manifestanti a dare le dimissioni. Emblematico uno striscione a caratteri rossi, su un lungo lenzuolo bianco: "Moratti-la, dove passa non cresce più il sapere". Un altro invitava a difendere "la qualità della lingua straniera", come aveva promesso nel suo contratto con gli italiani il premier.
I manifestanti hanno utilizzato anche fischietti e nel manifestare il loro pacifico dissenso dalla legge Moratti hanno intonato diversi slogan. "Tagliano le scuole da Pordenone a Bari per aumentare le spese militari". "Contro la riforma non c'è che una soluzione, abrogazione abrogazione". E ancora: "Demorattizziamo la scuola.
Hanno aderito tra gli altri al corteo la Rete Scuole, la Flc Cgil Scuola, oltre a Ds, Rifondazione e Verdi. Il segretario generale della Cgil ha fatto pervenire un messaggio agli organizzatori e ai partecipanti della manifestazione.
"L'attenzione alla scuola pubblica è la misura della cura che un governo - ha dichiarato Guglielmo Epifani - mette per quanto riguarda il futuro dei giovani, lo sviluppo, la qualità della democrazia. La manifestazione di oggi ribadisce la denuncia dell'inaccettabilità delle politiche scolastiche del governo: meno risorse, meno qualità sono scelte di fondo che noi respingiamo". "La legge Moratti deve essere cancellata - prosegue Epifani nella sua nota - ed altre sono le priorità da mettere in campo, a partire dalla valorizzazione dell'istruzione per l'intero arco della vita, dell'obbligo scolastico a 18 anni, dal consolidamento del tempo pieno ad un piano di risorse della scuola pubblica, alla valorizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici".
Sul palco allestito in piazza Navona si sono alternati tra gli altri vari rappresentanti del coordinamento del tempo prolungato, tra i quali Gianluca Gabbrielli, Costanza Bocciardo per i genitori di Napoli, Sergio Giovagnoli del tavolo "Fermiamo la Moratti" e Piero Bernocchi dei Cobas.
"Ci aspettavamo un'accoglienza migliore - l'amara constatazione di Stefania Ablondi, insegnante di italiano per stranieri a Parma - Ho fatto tanti chilometri per ritrovarci in questo spazietto in mezzo a bancarelle, turiste e venditori ambulanti. Lo stesso spazio, si vede, che i politici lasciano al problema scuola nei loro conciliaboli".


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