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Unità-Centomila bambini, genitori, insegnanti. Roma con la scuola pubblica, contro la Moratti

17.01.2004 Centomila bambini, genitori, insegnanti. Roma con la scuola pubblica, contro la Moratti di Valentina Petrini Il cielo coperto sicuramente non ha aiutato, ma sabato il centro di Roma...

17/01/2004
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l'Unità

17.01.2004
Centomila bambini, genitori, insegnanti. Roma con la scuola pubblica, contro la Moratti
di Valentina Petrini

Il cielo coperto sicuramente non ha aiutato, ma sabato il centro di Roma sembrava comunque un enorme parco giochi per bambini&Sì, proprio loro, i piccolissimi, sono stati i protagonisti dell'ennesima manifestazione contro la legge 53, meglio nota come riforma Moratti. In difesa del tempo pieno e contro il corpo stesso della riforma, genitori, insegnanti e alunni (i più piccoli questa volta, visto che saranno proprio le scuole dell'infanzia a pagare i maggiori prezzi) hanno sfilato da piazza Esedra dando vita ad un enorme serpentone. Settanta, ottanta mila persone. Coloratissimo, pieno di palloncini e bandiere, giocolieri e suonatori di murga.

Una mano alla mamma e l'altra al papà per non perdersi. Insomma il colpo d'occhio è notevole: la riforma Moratti stranamente mette d'accordo genitori e figli, da sempre divisi sulle vicende politiche, "era ora che ciò accadesse ammonisce Natalia Cascia, una delle tante mamme che sabato ha deciso di protestare con e per il figlio Federico di 7 anni- Di solito i genitori restano in disparte, ma questa volta per me è come un dovere essere qui oggi".

Alle 14 a piazza Repubblica la gente si raccoglie cercando di ricostituire le classi. Molti arrivano in ritardo visto che ogni scuola romana ha deciso di raggiungere piazza Esedra partendo dalle rispettive sedi. Poi ci sono i treni, dalle altre città, che arrivano più tardi. I pullman che parcheggiano a Tiburtina solo alle 14. Un brivido iniziale nel vedere la piazza non proprio pienissima, poi, nel giro di un'ora, ecco il cambiamento: il corteo si muove. Si aggiungono delegazioni su delegazioni. E ormai va dalla piazza di partenza fino a via Sistina. Ognuno ha le proprie bandiere ma oggi poco importano le sigle. Tranne il centro destra, tutti concordano su un giudizio più che negativo al corpo e alla sostanza di questo disegno di legge.

Le parole d'ordine? "Il tempo pieno non si tocca, questa riforma ci inginocchia", "scuola pubblica disastrata, scuola privata finanziata", "questa legge è ingiusta usa il cervello e aggiustala". Oltre a Roma, c'erano anche Parma, Fano, Livorno e poi un coordinamento della Basilicata che ha anche prodotto un documento contro la legge 53 e in particolare contro la questione delle iscrizioni anticipate.

Genitori preoccupati, "come faremo se la legge passerà dicono- la maggior parte di noi lavora e ha più figli". "Se da 40 ore settimanali passiamo a circa 30 come farò con l'altra bambina che ha 6 mesi racconta Debora Sebastianelli- E poi i tutor, il professore unico, le ore di mensa che ancora non si sa con chi i bambini le faranno".

Scuola Matteo Ricci 74° circolo, Chiara ha 6 anni grida: "No alla Moratti, abbasso la sua riforma". Scuola Nazario Sauro, Giorgia ha 7 anni fa la seconda elementare, lei è più timida si nasconde dietro il cappotto del papà quando le chiediamo perché è lì. Poi prende coraggio e dice: "Perché non voglio che mandino via la mia seconda maestra". Per loro è un giorno importante visto che sono i protagonisti a tutti gli effetti. Alessandro, Veronica, Matteo e Rosaria sono della Federico Fellini, terza elementare. Con loro oltre ai genitori c'è la maestra Daniela Bianchi che guida i suoi bambini come fosse una gita scolastica. "La Moratti prenda il suo 'tempo perso' e lo stralci. La scuola ha bisogno di altro e lei non sembra averlo capito". Marianna, Agnese e Daniele sono, invece, della scuola Leopardi: "Potete scrivere per favore che non vogliamo più la Moratti ministro?".

Da Ciampino i bambini della quarta A della scuola Martin Luther King sfilano con cartelli attaccati al petto: "Governo mercante di bambini". C'è anche chi fa volantinaggio: Adriano ha 9 anni è anche lui della Leopardi. Distribuisce insieme all'amico un foglio con scritto "Moratti: RIMUOVIAMOLA", il tempo pieno è sacro e la scuola non è un parcheggio. La quinta A della scuola Montessori, invece, approfitta dell'intervista per annunciare che mercoledì i bambini, i genitori e gli insegnanti saranno di nuovo a Palazzo Chigi: "Manifesteremo ancora fino a quando non ci daranno ascolto". Sembra difficile credere che a parlare siano tutti ragazzini tra i 6 e i 10 anni.

"In tanti anni di sindacato non ho mai visto un movimento così lungo nel tempo e con queste caratteristiche. Forse ci voleva la Moratti per far emergere tutto questo". Epifani segue il corteo a ritroso in via Sistina poco prima di arrivare a piazza del Popolo. Il suo commento secco e lapidario lascia trasparire soddisfazione per l'esito di questo sabato di mobilitazione. Non ci sono lavoratori della Fiat, difensori dell'articolo 18, pensionati arrabbiati, solo bambini in difesa della loro scuola, un'altra categoria lesa dalle leggi del governo Berlusconi.


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