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Unità: Caro libri, un salasso da 14 milioni di euro

Una classe su due ha superato il tetto previsto dal ministero. Record al ginnasio

06/08/2008
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l'Unità

/Milano

VOLUMI Voltare pagina costa. L’estate non ha ancora girato la boa che già c’è chi ha calcolato quanto spenderemo al rientro dalle vacanze per i libri scolastici. Si

parla di 14 milioni di euro in più del previsto, che graveranno sulle tasche delle famiglie nonostante il ministero, per il prossimo anno di scuola, abbia aumentato i limiti di spesa consentiti dalla legge. Un conto che ha il sapore dell’acqua di mare, almeno stando alle stime di Altroconsumo, secondo cui sono troppi gli istituti che sforano i tetti di spesa nell’indicare agli alunni i volumi da acquistare. E allora, come ormai da tradizione, l’associazione dei consumatori fa appello al ministero dell’Istruzione perché intervenga «presso i presidi delle scuole che hanno superato i tetti di spesa previsti dalla legge, affinché rivedano le adozioni dei testi scolastici». Perché si tratta di scontrini non da poco in tempi come questi in cui le famiglie, tra inflazione stellare e rincari record, fanno molta fatica. Dalla ricerca emerge come quasi la metà delle classi - tra elementari, medie e superiori il 46 per cento - abbia superato i limiti massimi previsti dalla legge. Più nello specifico, una classe su cinque spenderà il dieci per cento in più rispetto a quanto stabilito dalla legge. Mentre il record negativo spetta alle prime degli istituti tecnici commerciali, il cui aumento del costo dei libri raggiunge il 18-20 per cento.

L’indagine, che ha riguardato 2.362 sezioni (per lo più prime classi) in 21 città italiane, si focalizza sui libri di testo indicati dalle scuole come “da acquistare”, escludendo, cioè, quelli consigliati, i dizionari, la narrativa e gli atlanti. Medaglia al valore per Ancona, città virtuosa, dove i rincari riguardano il 12% delle classi analizzate. Mentre in fondo alla classifica Roma, che registra uno sforamento dei prezzi dei libri nel 67% delle classi. Male anche Perugia, Napoli e Bologna, dove oltre quttro classi sucinque oltrepassano i massimi di spesa indicati.

Focalizzando l’analisi sugli indirizzi di studio, invece, il salasso spetta alla quarta ginnasio che, nonostante il tetto più alto previsto per la spesa (320 euro), nel 50% dei casi (cioè delle 137 sezioni monitorate) supera i prezzi limite. A seguire le prime classi del liceo scientifico (37%, spesa prevista per il primo anno 305 euro), il tecnico industriale (27%, spesa primo anno 305 euro) e quello commerciale (26%, spesa primo anno 290 euro). Per il primo anno delle scuole medie, invece, più di una classe su tre (37%) sfiora il massimo previsto di 286 euro.

Altrocunsumo, ieri, ha inviato una diffida al ministero richiedendo che intervenga sulle scuole affinché rivedano le adozioni dei testi. Mentre sul sito si trova una lettera tipo da inviare a ministero e Antitrust per denunciare lo sforamento nella propria classe.

L’associazione ha lanciato inoltre una campagna dal titolo “Boicotta il carovita”, con la quale si assume l’onere di indicare le scelte di acquisto più convenienti, «sulla base di una mappa ragionata - spiegano - costruita per ogni diverso settore di mercato, con consigli e indirizzi sulle principali voci di spesa che incidono sui portafogli».


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