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Unità; Bocciati raddoppiati: la nuova maturità non è uno scherzo

Respinti il 6,6%, Fioroni: «Più seri, non più severi» Ma la selezione «dura» l’ha fatta l’ammissione

27/07/2007
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di Massimo Franchi / Roma

LA RIFORMA dell’esame di maturità voleva farne un esame «serio», rispetto a quella specie di barzelletta che era diventato sotto la Moratti (membri tutti interni, prove semplici). Così è stato. È raddoppiato il numero degli studenti che non hanno superato
la prova, mentre scende il numero degli studenti con una votazione superiore al 90. Il secondo scritto lo «scoglio» principale dell’esame. Sono alcuni dei dati sui risultati ottenuti dagli studenti nella prima edizione della nuova maturità entrata in vigore quest’anno, forniti dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, relativa al 65% degli istituti.
Un esame più serio che diventerà sempre più importante. Oggi infatti arriverà un decreto interministeriale (Università e istruzione) che lega il voto della maturità all’iscrizione all’università. «Stiamo lavorando - aveva spiegato Fioroni - perchè il vostro voto della maturità e tutto ciò che vi siete guadagnati anno per anno, siano riconosciuti per l'accesso all'università. La vostra non deve essere la generazione che sta in panchina».
I dati illustrati ieri in particolare rilevano come gli studenti che non hanno superato l’esame di Stato quest’anno sono il 6,6% degli scrutinati, il doppio di quelli dello scorso anno. C’è, però, da rilevare che da quest’anno era presente l’ostacolo della ammissione agli esami, introdotta con la nuova maturità. I non ammessi sono quindi stati il 4% mentre il non promossi il 2,6%. Diminuiscono anche le votazioni alte. Il numero di studenti con una votazione superiore a 90, ha spiegato ancora Fioroni, è infatti sceso dal 20 al 17%. In particolare, quelli con il voto massimo di 100, sono diminuiti dal 9,7% al 7,5%.
Altra cartina di tornasole della maggior serietà dell’esame viene dai dati sugli «ottisti», i ragazzi che grazie alla media dell’otto, facevano l’esame direttamente dal penultimo anno. Diminuiti poi gli «ottisti», studenti che con la media dell’8 potevano saltare il quinto anno ed essere ammessi direttamente all’esame: sono passati dai 3.800 dell’anno scorso ai 147 di quest’anno, così come sono diminuiti del 20% i candidati privatisti. Come sempre i risultati sono anche uno specchio della società. E si conferma la supremazia dell’altra metà del cielo: ha preso la lode il 60% delle femmine contro il 40% dei maschi.
«La scuola ha risposto al cambiamento di rotta che ha aiutato a rendere l’esame più serio e credibile», ha commentato Fioroni, sottolineando che quest’anno le rinunce da parte di presidenti e commissari sono stati inferiori a quelle dei primi anni delle commissioni miste: si è passati dal 33% di rinunce dei commissari del 2000 al 22,7% di quest’anno.
Un esame «più serio e non più severo», che ha dato ai ragazzi la «consapevolezza che la scuola non è un parcheggio ma una cosa seria e importante per loro», ha precisato Fioroni. «Credo - ha aggiunto il ministro - che questo ci possa anche consentire di chiedere, all'università e al mondo del lavoro, di ritenere che i nostri ragazzi hanno le carte in regola e che le fatiche che hanno fatto non vengano considerate cose inutili».
Ed ecco infatti che arriva l’albo nazionale» degli studenti eccellenti: ogni istituzione scolastica costituirà un apposito registro che verrà poi trasmesso al ministero, in cui saranno iscritti gli studenti che hanno conseguito il punteggio di 100 e lode. Da qui potranno attingere università, istituzioni di Alta cultura, comunità scientifiche ed accademiche e imprese interessate.


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