Unità: Bene per Cisl e Uil, Cgil critica: passi indietro
L’accordo ora all’esame dei vertici sindacali. Epifani: «Sbagliato detassare gli straordinari»
di Giampiero Rossi
PASSAGGIO Dopo l’ultimo passaggio a Palazzo Chigi, ora il documento del governo sul welfare e pensioni è all’esame degli organismi dirigenti dei sindacati.
Ieri pomeriggio il primo sì è arrivato dall’esecutivo della Cisl, che ha approvato all’unanimità il testo sulla riforma previdenziale, con una sottolineatura entusiastica: «Erano molti anni che non si concludeva un accordo organico in grado di affrontare e dare risposte ai problemi che interessano la vita di milioni di persone - spiega il vertice Cisl - si dimostra, ancora una volta, che solo la concertazione e il negoziato sindacale sono in grado di comporre tra loro, in un giusto equilibrio, le compatibilità sociali ed economiche». Toni positivi anche per il leader della Uil, Luigi Angeletti, che parla di un accordo in favore dei giovani.
In serata, in corso d’Italia si è riunito il direttivo della Cgil, dopo che il segretario generale Guglielmo Epifani è rientrato dall’ultimo incontro con il governo, durante il quale ai sindacati è stato consegnato il testo definitivo dell’intesa, comprensivo della parte riguardante il mercato sul lavoro, ammortizzatori sociali, contrattazione decentrata e competitività. Epifani ha preannunciato un «parere articolato» da parte dell’organismo dirigente della sua confederazione. Un segnale in più dell’atteggiamento della Cgil, decisamente meno entusiastico di quello di Cisl e Uil.
In effetti, già all’uscita dalla riunione a Palazzo Chigi, lo stesso leader della Cgil ha avuto modo di manifestare alcune perplessità sul protocollo appena ricevuto dal governo: «È uno sbaglio azzerare la sovracontribuzione dello straordinario, è contro l'occupazione dei giovani», ha detto, perché anche che a suo giudizio sarebbe «un passo indietro» non abolire lo staff leasing - uno degli istituti più criticati della contestatissima legge 30 - il cui superamento è ora demandato a una commissione. Tutte perplessità che in nottata si sono poi tradotte in un documento da cui emerge un chiaro dissenso su questi aspetti dell’accordo.
Il tema del mercato del lavoro è stato trattato come primo punto dal direttivo Cgil. È toccato al segretario confederale Fulvio Fammoni, che ha la delega su questo tema, illustrare i contenuti del documento di governo, prima che Epifani proponesse la propria valutazione politica all’insieme dell’accordo.
Le posizioni interne alla galassia Cgil sono note da tempo, a partire dalle netta contrarietà della Fiom al capitolo pensioni, rispetto al quale viene chiesto un referendum tra i lavoratori. Proprio ieri ci sono stati scioperi per questo in aziende metalmeccaniche come la Sata Fiat di Melfi e la Zanussi di Sussegana. Ma, per dirla con Epifani, l’articolazione delle opinioni all’interno del sindacato di corso d’Italia non è riducibile al no della Fiom sulle pensioni, sebbene l’insieme dell’intesa possa contare su una ampia maggioranza di consensi nel direttivo.
Oggi il documento passerà all’esame del direttivo unitario di Cgil, Cisl e Uil e subito dopo partirà l'organizzazione della consultazione dei lavoratori nelle fabbriche, prevista per settembre secondo modalità (voto assembleare o referendum) che ancora devono essere stabilite