Unità-Arriva il maestro laureato. E i precari? Sciopero generale unitario il 18 marzo
25.02.2005 Arriva il maestro laureato. E i precari? Sciopero generale unitario il 18 marzo di red Nel decreto legislativo attuativo della riforma Moratti sulla formazione docenti, attuativo ...
25.02.2005
Arriva il maestro laureato. E i precari? Sciopero generale unitario il 18 marzo
di red
Nel decreto legislativo attuativo della riforma Moratti sulla formazione docenti, attuativo approvato oggi dal Consiglio dei ministri arriva dal 2008 la norma che introduce il requisito della laurea anche per i maestri della scuola primaria. Il provvedimento prevede anche un anno di tirocinio nelle scuole con l'assistenza di un tutor e nuovi criteri per l'accesso alla professione (a numero chiuso) che terranno conto della programmazione territoriale in base ai bisogni. I primi maestri potrebbero essere pronti a partire dall'anno scolastico 2008-09.
Il ministro dell'istruzione Letizia Moratti, che sempre oggi ha annunciato l'assorbimento nei prossimi cinque anni dei 200mila docenti precari, ha assicurato che "avremo docenti più qualificati e più giovani. E per via della programmazione daremo certezze sul posto di lavoro agli aspiranti insegnanti".
Ma i sindacati sostengono che questo decreto, non prevedendo una fase transitoria, mette sul lastrico una quantità molto più considerevole di precari, docenti che per anni sono stati pagati meno degli altri e ora si trovano senza garanzie e senza futuro. "Proprio in materia di reclutamento - dice Francesco Scrima, segretario generale Cisl-scuola - non vi è traccia di un qualsiasi riferimento a una fase transitoria che colleghi il nuovo sistema con l'attuale emergenza precariato, vero dramma sociale. Non è tollerabile che si intervenga facendo tabula rasa".
E il 18 marzo, in occasione dello sciopero generale del pubblico impiego, si fermerà anche la scuola, l'università e la ricerca. Un doppio sciopero generale unitario confederali e cobas - contro i tagli e le controriforme del governo, contro la precarizzazione e per i contratti.
Ad incrociare le braccia - rende noto Enrico Panini,segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza-Cgil - saranno, oltre ai lavoratori della scuola, quelli dell'università, della ricerca, dell'Enea e dell'alta formazione artistica e musicale. "Lo scontro aperto nel Paese -spiega Panini - è particolarmente duro perché il governo non intende rinnovare i contratti di lavoro di milioni di persone scaduti da oltre un anno ed, in alcuni casi, da oltre tre anni".
"Gli scioperi unitari - continua il segretario generale - hanno al centro la richiesta dell'immediata apertura delle trattative contrattuali, la lotta alla precarizzazione, con la richiesta di assunzioni a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti, la difesa degli organici e il giudizio pesantemente negativo contro i provvedimenti del ministro Moratti e del governo".
Il 18 sarà data di sciopero anche per docenti e Ata aderenti ai Cobas Scuola, con l'obiettivo di "abrogare le leggi Moratti, conquistare un contratto che restituisca ai lavoratori e alle lavoratrici salario e diritti, difendere pensioni e Tfr,impedire la precarizzazione e l'espulsione dei precari". Per Piero Bernocchi, portavoce del sindacato, la "controriforma Moratti" prosegue infatti la sua "marcia devastatrice, attaccando anche la scuola media superiore, cercando di frantumarla in una divisione classista tra licei e avviamento professionale privatizzato, tagliando materie, orari e posti di lavoro, subordinando la scuola alle esigenze aziendali di manodopera precaria e senza pretese"."Nel frattempo - conclude Bernocchi - non sono state neanche avviate le trattative per il contratto, scaduto ormai da 14 mesi, e non solo le proposte governative sono lontane anni-luce da qualsiasi significativo recupero salariale, ma non garantiscono neanche il recupero dell'inflazione reale".
"È ridicolo - afferma Maria Chiara Acciarini (Ds) - che un ministro in carica da 4 anni parli di assunzioni nei prossimi 5 anni. Si è accorta che non ha più tempo, che siamo alla fine della legislatura?". Per Mario Mauro (Fi), il provvedimento "è invece una svolta nelle procedure per il reclutamento del personale docente e risolve il problema annoso del precariato".
Ecco le nuove regole
I nuovi percorsi formativi sono a numero programmato e sono ripartiti tra le università secondo il numero che si prevede di coprire per concorso nelle scuole statali della regione stessa. Ai corsi si accede attraverso selezione dopo aver conseguito la laurea di primo livello o il diploma accademico di primo livello.Saranno realizzati Centri di ateneo o di interateneo che hanno lo scopo di organizzare il tutorato, lo svolgimento delle prove di accesso, il raccordo con le scuole e le altre istituzioni formative del territorio. I centri stipuleranno specifiche intese con le scuole o con reti di scuole. Alla fine del corso, dopo la laurea magistrale o il diploma accademico di secondo livello, è previsto un esame di stato con valore abilitante, che garantirà a coloro che lo superano la certezza dell'assunzione.- La programmazione dei posti avviene a cadenza triennale in base a stime previsionali che tengono conto del numero dei posti di insegnamento, degli alunni (anche disabili) e del turn-over. I corsi di preparazione all'insegnamento si occuperanno anche dei livelli di apprendimento dei giovani e di elementi di metodologia oltre che di relazione.
Il ministro ripartisce poi anno per anno tra le università nelle singole regioni un numero di posti pari a quelli che si prevede di coprire nelle scuole della regione maggiorato del 10%. I vincitori del concorso sono assegnati alle scuole della regione, nelle quali svolgono un periodo di applicazione della durata di un anno tramite un apposito contratto di inserimento formativo al lavoro, con assunzione di responsabilità di insegnamento sotto la supervisione del tutor.Al termine dell'anno, ed a seguito della valutazione positiva, i docenti stipulano con i dirigenti scolastici un contratto di lavoro a tempo indeterminato.