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Unità-Angeletti:Obiettivo salario: sui contratti si annuncia battaglia

24.08.2002 Obiettivo salario: sui contratti si annuncia battaglia MILANO "Predisporremo le nostre piattaforme per il rinnovo dei contratti tenendo conto di indicazioni più realistiche di quelle p...

25/08/2002
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l'Unità

24.08.2002
Obiettivo salario: sui contratti si annuncia battaglia

MILANO "Predisporremo le nostre piattaforme per il rinnovo dei contratti tenendo conto di indicazioni più realistiche di quelle previste nel Dpef". Il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, risponde così alle dichiarazioni tranquillizzanti del governo il giorno dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione delle città campione. E avverte: "Faremo il nostro mestiere di sindacalisti, che è quello di salvaguardare il potere d'acquisto delle retribuzioni. Penso che su questo, tra Cgil, Cisl e Uil, non dovrebbero esserci ostacoli".
Angeletti, non solo i cittadini e le associazioni dei consumatori, adesso anche i dati ufficilai confermano che il costo della vita ha ripreso ad aumentare. Non solo. L'Italia è pure in controtendenza rispetto agli altri grandi paesi europei. È preoccupato?
"Questa dell'inflazione che ha ripreso a salire è una pessima notizia. Anzitutto perché l'aumento non ha cause economiche. Non sono infatti aumentate nè le materie prime, nè il dollaro, né i prezzi alla produzione. Sono state le singole imprese ad aumentare tariffe e listini. Con il risultato che ci troviamo di fronte ad aumenti ingiustificati, che hanno effetti pesanti sul reddito delle famiglie e che finiranno col pesare sui consumi aggravando la situazione economica".
Il Fondo monetario, tra l'altro, ha appena rivisto al ribasso le nostre previsioni di crescita.
"Questo è il vero problema. Anche perché la bassa crescita ha come corollario una perdita di posti di lavoro o, nella migliore delle ipotesi, un loro mancato aumento".
Cosa chiede il sindacato al governo per cercare di interrompere questa spirale di crisi?
"Anzitutto il sindacato deve sollecitare il governo perché non se ne stia a braccia conserte a guardare quello che accade. Finora si è comportato così, nella speranza che non succedesse niente".
Poi, in concreto?
"Poi diciamo chiaro che va rivisto il paniere. Ci sono voci che oggi sono sottovalutate e che invece incidono molto sui bilanci familiari. Ma soprattutto si deve fare in modo che nei prossimi mesi non ci siano aumenti delle tariffe. Parlo di quelle pubbliche o sottoposte a controllo pubblico, naturalmente".
In effetti a pesare, stando agli esperti, sono soprattutto le tariffe delle assicurazioni.
"Finora il governo ha mostrato arrendevolezza davanti al cartello delle imprese assicuratrici. Eppure quell'aumento medio di cui si parla - 200 euro per la sola Rc auto - è micidiale per il reddito familiare".
Ma cosa può fare il governo su questo terreno? Un blocco non è proponibile.
"Certo, non può bloccare le tariffe, ma il governo ha dalla sua ottime armi. E può interventire per dissuadere le compagnie dal perseverare col loro comportamento attuale".
Richieste a parte, quali sono i problemi che la situazione prezzi pone al sindacato?
"Il nostro compito specifico è quello di fare i contratti e di salvaguardare il salario reale dei lavoratori. Già abbiamo detto che il tasso di inflazione programmato per il 2003 - l'1,4 per cento - non è realistico e già abbiamo detto che non ne avremmo tenuto conto per i rinnovi. Oggi questa nostra opinione è ulteriormente rafforzata".
In pratica?
"In pratica, significa che faremo le piattaforme rivendicative tenendo conto di indicazioni più realistiche di quella. Ci sono istituti pubblici e privati - a cominciare da quello della Bce - che fanno previsioni sull'inflazione dei vari Paesi, Italia compresa. Previsioni che sono ben al di sopra dell'1,4 per cento fissato dal governo".
Su questo punto non sembrano esserci differenze tra Cgil, Cisl e Uil. Ritiene che la predisposizione delle piattaforme, che riguarderanno poco meno del 50 per cento dei lavoratori dipendenti, sarà l'occasione per un riavvicinamento tra le confederazioni?
"Penso che su questo non dovrebbero esserci ostacoli politici tra Cgil, Cisl e Uil. L'unico problema che vedo è quello relativo al Patto, che noi intendiamo far rispettare. Non so se la Cgil avrà qualcosa da ridire sulla riduzione delle tasse".
A proposito, non teme per l'attuazione del Patto? Il quadro complessivo non è favorevole.
"Il fatto che la situazione economica non sia florida non può costituire un alibi. Mantenere gli impegni, ridurre le tasse e aumentare i salari, al di là degli interessi che rappresentiamo, è l'unica scelta di politica economica che può contribuire all'aumento del Pil".
Quindi, niente passi indietro e fuori i soldi?
"Esatto".


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