Unità-Anche Storace vara il "buono scuola":
Anche Storace vara il "buono scuola": per ora riguarda le materne private di Mariagrazia Gerina Storace annuncia: è in arrivo il mini-buono scuola, "la concessione - spiega il governatore del La...
Anche Storace vara il "buono scuola": per ora riguarda le materne private
di Mariagrazia Gerina
Storace annuncia: è in arrivo il mini-buono scuola, "la concessione - spiega il governatore del Lazio - di un bonus per le famiglie che intendono inviare i loro figli alla materna non statale". E' un'altra cambiale che il federale della destra sociale si accinge a pagare ai suoi elettori, a una parte del mondo cattolico a cui deve molto. Ma il buono per gli asili "è solo un primo passo", promette il presidente della Regione Lazio, intervenendo a un convegno pastorale dell'Opera romana pellegrinaggi e rilanciando il suo programma clericale: difesa della famiglia basata sul matrimonio e appoggio alle scuole cattoliche.
Dopo la Lombardia e il Veneto, anche Storace ha deciso di battere la via dei buoni scuola, di una scuola concepita come privilegio per pochi. Non potendo fare le cose in grande come Formigoni, procede per gradi: comincia dagli asili. E subito si aprono le polemiche: "E' una scelta sbagliata e inaccettabile alla quale il nostro sindacato si opporrà", si scaglia Enrico Panini segretario della Cgil Scuola. Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola già si prepara a raccogliere le firme per chiedere un referendum abrogativo. E la stessa Cisl fa notare che di un simile provvedimento, battaglie ideologiche a parte, non se ne sentiva il bisogno: "Si tratterebbe oltretutto di un doppio finanziamento perché c'è già quello previsto dalla legge sulla parità - osserva la segretaria nazionale Daniela Colturani. Mi sembra esagerato finanziare al scuola non statale attraverso due canali, grida vendetta rispetto alla situazione delle scuole materne statali, assai disastrate soprattutto nel Mezzogiorno". Insomma, che senso ha annunciare soldi per la scuola privata, quando sono le scuole materne statali ad avere più bisogno di finanziamenti? "Perché Storace - sfida Panini - non si impegna invece ad eleminare le lunghe liste d'attesa di bambine e bambini che vorrebbero entrare nelle scuole materne statali, ma non ci riescono perché non ce ne sono in quantità sufficiente?".
Oltre il 40 per cento degli asili nel Lazio non sono statali. A Roma è soprattuto la scuola comunale, la cosiddetta "scuola dell'infanzia" gestita dal comune, a integrare il vuoto lasciato scoperto dal servizio statale: ha più di 30mila iscritti, a fronte degli oltre 21mila della statale e dei 16mila della privata. Ma nel resto del Lazio e anche in certe zone di Roma sono le materne private a supplire alle carenze della scuola statale. A Ostia, per esempio, lo scorso anno circa 400 bambini sono rimasti fuori, a ingrossare le liste d'attesa. "In queste condizioni, è tutt'altro che una libera scelta rivolgersi alle scuole private", commenta Daniela Poselli, presidente dell'Unione italiana dei genitori. Attualmente mandare un figlio alla scuola materna privata costa alle famiglie circa 150mila lire al mese, ma la retta può salire fino a 500mila lire al mese, nel caso delle scuole più 'chic' e con più servizi. "L'esigenza delle famiglie se mai è quella di una scuola materna statale gratuita che risponda all'enorme domanda che c'è sul territorio", osserva Alba Sasso, deputata ds. "E poi non dovrebbe essere la Regione a pagare i buoni scuola, ma le scuole private a non far più pagare le rette visto che già ricevono finanziamenti dallo Stato", commenta ancora provocatoriamente la presidente dell'Unione italiana genitori.
Un piano di finanziamenti della scuola materna privata esiste già, esisteva anche prima che Storace vestisse i panni del paladino degli asili cattolici. Ci sono i fondi della legge sulla parità e quelli regionali per il diritto allo studio. Tutti riconoscimenti già tributati alla scuola privata che effettivamente spesso supplisce alle carenze del sistema statale. Ma i buoni scuola sono un'altra cosa.