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Unità: Anche i vescovi contro Gelmini

"non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi", "non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle". Il che vale "per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola".

03/09/2010
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l'Unità

Nell'anno scolastico che sta per cominciare "non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi", "non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle". Il che vale "per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola". Il duro monito è contenuto in un editoriale del giornale dei vescovi Avvenire, che esce all'indomani della conferenza stampa del ministro Maria Stella Gelmini.
La signora ministro - afferma l'articolo - ha affrontato con gagliarda e dunque controversa volontà riformatrice sia l'Università che la scuola. Una partita personale e politica su cui sta scommettendo molto". Sulla quale il giudizio dei vescovi rimane sospeso. Nonostante gli sforzi, infatti, anche per "interessi corporativi" e i "molti problemi lasciati per strada" "anche quest'anno il panorama dell'avvio" del nuovo anno scolastico appare - a giudizio di Avvenire - "confuso e pieno di ombre".
"Speriamo - auspica l'articolo - che prevalga in tutte le parti la buona volontà di salvaguardare l'essenziale", e di evitare, anche e soprattutto "là dove le condizioni non sono buone" che "si esacerbi il tutto, ma si faccia in modo che i bambini e i ragazzi non patiscano maggiore disagio".
In giro - osserva Avvenire - "ci sono un sacco di furbastri che campano sulla e nella scuola e però dei ragazzi gliene interessa assai meno del giusto". Mentre "trattare male la scuola - avverte il giornale dei vescovi - è "il reato più grave oggi in Italia", oltre che un peccato ignominioso. E chi lo fa meriterebbe di essere portato davanti ad un "plotone di esecuzione" di ragazzi armati di "pistole ad acqua, elastici, schioppi di legno o mitragliette con i suoni elettronici". Un plotone che, a guardare come vanno le cose "sarebbe schierato dalla mattina alla sera".
PRECARI ROMA, STOP A SCIOPERO FAME MA RILANCIAMO
I due precari della scuola in sciopero della fame e in presidio davanti a Montecitorio, Caterina Altamore e Giacomo Russo, smetteranno il digiuno: "La nostra però non è una resa, rilanciamo. Abbiamo bisogno di recuperare le forze per parlare alla gente e organizzare una protesta nazionale". Un presidio, da oggi anche con un camper, nella piazzetta della Camera, rimarrà almeno fino all'8 di settembre quando i precari hanno convocato un'assemblea.
NAPOLI: PRECARI DOPO NOTTE IN TENDA,NON CE NE ANDIAMO
"Non ci muoveremo da qui". Lo assicurano i precari che hanno trascorso la notte in tenda davanti alla sede della direzione scolastica regionale della Campania a Napoli. Sono una quarantina, tra docenti e personale amministrativo, che hanno allestito anche un gazebo e sono muniti di generi di conforto: annunciano la volontà di continuare a dormire davanti alla sede del Provveditorato fin che non ci sarà uno sbocco alla loro situazione. Tra i più colpiti dai tagli, secondo quanto riferiscono alcuni portavoce, gli insegnanti di sostegno con 1200 tagli.
FRIULI: MALORE PER MAESTRA CHE DIGIUNA
La maestra precaria Maria Carmela Salvo, che da tre giorni digiuna e dorme nella sua automobile nella piazza di Maniago (Pordenone), ha avuto stamani un piccolo malore. Non riuscendo a trovare il suo medico di famiglia, è stata costretta a chiedere l'intervento del 118 dell'ospedale di Maniago che, giunti sul posto, dopo averla visitata e trovata in condizioni di grande debolezza, le hanno chiesto di seguirli in ospedale. La maestra, come aveva peraltro annunciato, si è rifiutata di andare in ospedale e ha assicurato che si idraterà "al meglio assumendo - ha detto - grandi quantitativi di zuccheri, come prescritto dal medico l'ha visitata. In ogni caso - ha concluso - da qui non mi muovo".


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