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Unità-Alla Sapienza duemila professori: "La Moratti ci vuole razza in via d'estinzione

Alla Sapienza duemila professori: "La Moratti ci vuole razza in via d'estinzione" di Wanda Marra "Siamo tantissimi. E' arrivato il momento di uscire e di portare la nostra protesta in strada". Un...

17/02/2004
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l'Unità

Alla Sapienza duemila professori: "La Moratti ci vuole razza in via d'estinzione"
di Wanda Marra

"Siamo tantissimi. E' arrivato il momento di uscire e di portare la nostra protesta in strada". Un grido unanime, accompagnato da applausi convinti e da boati di approvazione, esce da un'Aula Magna della "Sapienza" stracolma. Studenti, professori, ricercatori, tantissimi precari: in almeno duemila sono arrivati da tutta l'Italia e non sembra vogliano tornarsene "a casa" tanto presto. Riuniti in assemblea dalle 10 e 30 per quasi due ore hanno ribadito il no alla riforma Moratti, che precarizza fino all'inverosimile il lavoro dei più giovani, uccide la ricerca, distrugge l'autonomia dell'intero sistema.

"L'autonomia dell'università è democrazia e sapere". Dietro questo striscione intorno alle 12 e 30 si riuniscono tutti. Scendono le scale del Rettorato, sfilano dentro l'Ateneo, e poi fuori, a piazzale Aldo Moro, verso il Policlinico. Un corteo composito, fatto di docenti in giacca e cravatta e di studenti che intonano qualche slogan.

Gli eterogenei manifestanti avevano cominciato a riunirsi stamattina. I cartelli prima dell'inizio dell'assemblea, sono in mostra sulla scalinata del Rettorato. "Università in lotta", "No al ddl Moratti", "No alla precarizzazione della conoscenza, sì all'estensione dei diritti". Sono solo alcuni degli striscioni, che sintetizzano il senso della battaglia che con l'assemblea di oggi e il blocco della didattica in tutta Italia arriva al suo inizio ufficiale. Ritiro immediato del disegno di legge delega della Moratti: la richiesta è chiara e senza mezzi termini.

Un gruppo di ricercatori della Facoltà di Ingegneria della Sapienza porta una nota di colore. Tante magliette con un su scritto 'Dodo is back'. E lo striscione: 'Estinto il dodo, estinto l'albero, estinta la ricerca, estinta l'università'. Ma che significa? Il dodo è un uccello in estinzione e allude alla volontà del disegno di legge della Moratti di estinguere i ricercatori, sostituendoli con tanti contratti a termine.

Tra la folla, che si fa sempre più fitta, spiccano dei veri e propri fantasmi. "Siamo 3800 ad aver vinto l'idoneità per la docenza. Ma gli atenei non ci chiamano a causa del blocco deciso dalla Finanziaria", dice uno di loro. "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie": è lo striscione degli studenti di Fisica che sintetizza la condizione presente e futura dei giovani studenti e dell'università. "Così concepita, la riforma distrugge ogni prospettiva sia per i giovani che per l'Italia di fare ricerca", denuncia Gerardo Piacitelli, segretario nazionale dell'Adi (Associazione dottorandi italiani). Contro la precarizzazzione, contro l'attuale sistema di ricerca basato sull'utilizzo massiccio del lavoro gratuito o sottopagato, contro i finanziamenti dei privati alle cattedre universitarie: con queste parole d'ordine la parola passa di nuovo all'assemblea, che dovrà stilare un documento. E intanto c'è già la data della prossima mobilitazione: il 4 marzo. Mentre il primo aprile ci sarà una manifestazione unitaria con la scuola. Il clima dei prossimi mesi si annuncia assai battagliero.


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