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Unità-Adesione altissima allo sciopero, tutta l'Italia in piazza contro il governo del disastro

26.03.2004 Adesione altissima allo sciopero, tutta l'Italia in piazza contro il governo del disastro di red Sono scesi in piazza in centinaia di migliaia, in tutta Italia. Più di cinquanta ...

26/03/2004
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l'Unità

26.03.2004
Adesione altissima allo sciopero, tutta l'Italia in piazza contro il governo del disastro
di red

Sono scesi in piazza in centinaia di migliaia, in tutta Italia. Più di cinquanta manifestazioni in altrettante città per lo sciopero generale contro la riforma delle pensioni e per un cambio di politica economica del Governo. "Dai primi dati che abbiamo negli uffici e nelle fabbriche lo sciopero sta andando molto bene in tutta Italia. Anche qua in Sicilia i dati confermano questa impressione" commenta Guglielmo Epifani,, segretario della Cgil, che apre uno dei due cortei di Palermo. "Abbiamo sentito dire per mesi che il sindacato stava perdendo rappresentatività. Lo sciopero invece sta andando bene ovunque e questa è la prova lampante del contrario" dice a sua volta Savino Pezzotta, leader della Cisl, entrando in piazza Duomo a Milano dove tiene il comizio conclusivo della manifestazione.

Centomila persone a Roma, quarantamila a Torino e Bologna, decine di migliaia anche a Palermo e Milano, e così in tutta Italia. I dati sulla partecipazione, per il momento ancora frammentari, confermano le impressioni dei due segretari. Alla Fiat Mirafiori sciopera il 70 per cento, un dato eccezionale sottolineano i sindacati perché nello stabilimento torinese è in corso la cassa integrazione. Anche in Sicilia la partecipazione è altissima. Secondo dati forniti dalla Cgil, alla Fiat si è astenuto dal lavoro il 90 per cento dei 1.700 dipendenti, mentre nell'impianto di acque minerali Cosal di Terme Vigliatore e alla Latte Sole di Catania, entrambe del gruppo Parmalat, la partecipazione è stata del 100 per cento. Massiccia adesione, il 95 per cento, anche al cantiere navale di Palermo. Negli uffici pubblici, dove lo sciopero è di otto ore, l'adesione allo sciopero generale in tutta Italia è in media dell'80 per cento, con alcune punte del 100 per cento. Al comune di Venezia si registra una partecipazione molto significativa, pari al 90 per cento. Al policlinico di Roma ha incrociato le braccia l'80 per cento del personale sanitario, mentre i musei capitolini sono rimasti chiusi. Alla provincia di Palermo l'adesione è stata del 70 per cento.

Il corteo romano partito verso le nove da piazza Barberini (uno dei tre che attraverseranno la città in mattinata) vede la partecipazione di almeno sessantamila persone, ma il numero è cresciuto strada facendo perché molti lavoratori si sono uniti ai manifestanti lungo il percorso. Ad aprire la manifestazione, dietro un grande striscione che chiede "Sviluppo e lavoro", i tassisti romani, seguiti dallo stato maggiore di Cgil Cisl e Uil, guidato dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. "Vogliamo chiedere al governo di cambiare la politica economica. Abbiamo bisogno di più sviluppo e più occupazione", spiega Angeletti, che sottolinea come "questa è la vera emergenza su cui il governo dovrebbe concentrare la sua attenzione. Serve meno interesse alle squadre di calcio e più all'occupazione".

Nel mirino delle proteste dei manifestanti l'intera politica economica del governo, dalla scuola alle pensioni, dal carovita all'occupazione. Al grido di "Costruiamo il futuro per il paese", il corteo avanza tranquillamente tra folklore e colore. Proprio dietro alla tesa del corteo sfilano le casalinghe "arrabbiate" della Cgil che con grembiule e crestina e reggendo una fila di panni stesi gridano "Siamo andate al mercato ma non abbiamo trovato la mamma di Berlusconi". E ancora: "Donne occupate è una bugia solo precari a buttar via". Tanti gli striscioni per chiedere che si contrasti il peggioramento delle condizioni dei lavoratori

"È una grande e bella manifestazione. i loro obiettivi sono condivisibili, perché non difendono solo i diritti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati ma di tutto il paese". Sergio Cofferati, che partecipa al corteo bolognese con il suo nuovo "cappello" di candidato sindaco del centro sinistra a Bologna. "Oggi era necessario essere qui, con i sindacati: perché si battono per la crescita e lo sviluppo del paese, contro le politiche inique e sbagliate del governo Berlusconi". Lo sciopero di oggi, prosegue l'ex segretario della Cgil "non è solo lo sciopero dei lavoratori dipendenti: loro si fanno carico dei problemi di tutti e difendendo i loro diritti difendono l'intero paese che vuole crescere".


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