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Unità: Addio 100 e lode. Per averlo servirà la media del dieci

Due settimane fa un decreto ministeriale ha cambiato i criteri per il conseguimento dei crediti da parte degli studenti. L’anno scorso erano già stati ridotti i fondi

29/12/2009
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l'Unità

Fabio Luppino
Nel 2012 sarà impossibile o quasi prendere 100 e lode agli esami di maturità. Con una di quelle misure di cui si accorgono solo gli addetti ai lavori, il decreto ministeriale numero 99 del 16 dicembre 2009, il ministro Gelmini ha cambiato i criteri per l’attribuzione dei crediti scolastici. Gli aspiranti all’ambita mèta dovranno ottenere negli ultimi tre anni di scuola una media che va dal 9 al 10: senza quella, addio 100, figuriamoci la lode. Il ministro ci potrà dire che in questo modo si dà un significato più alto al traguardo. Il retropensiero però non ce lo può togliere. Lo scorso ottobre furono drasticamente tagliati i fondi complessivi: si passò da quasi 4 milioni di euro a due milioni e mezzo. Si passò da un premio di mille euro a 650. Con la beffa anche della tassazione a parte pretesa dall’Agenzia delle entrate. Insomma, il sospetto che i motivi siano più contabili che morali è molto forte. Basterà aspettare. Veniamo al merito. A partire dagli studenti del terzo anno dell’attuale anno scolastico la valutazione che conterà sarà quella del decreto. Cosicché nel 2012 questi maturandi viaggeranno con i nuovi criteri. Chi prende il diploma nel 2010 e nel 2011 seguirà i vecchi criteri. Fioroni aveva fissato ad una banda di oscillazione tra l’8 e il 10 la media che consentiva di arrivare a 25, il credito massimo che uno studente può vantare prima dell’esame. Quei 25 si sommano ai 45 che si possono prendere con uno scritto esemplare e i 30dell’orale. L’ex ministro del centrosinistra aveva dato più peso al triennio, alzando il valore del credito da 20 a 25. La Gelmini lascia intatta la possibilità teorica dei 25 punti, rendendola quasi irrangiungibile praticamente. La nuova tabella (che riportiamo in pagina) fa capire che soltanto una media del nove e mezzo(si legga bene, media!) in tre anni potrà consentire il raggiungimento del credito massimo. In quante scuole superiori anche i migliori ragazzi vengono valutati in dieci decimi? I professori sono inclini al tre al quattro finanche al due quando le cose vanno male, ma è raro trovare il largo uso del nove e del dieci, soprattutto nelle classi del triennio dove l’abitudine del docente è valutare la maturità dello studente piuttosto che mettere la bolla del dieci e lode. A meno che dal ministro non venga un invito ad alzare i voti, cosa che i professori sono poco inclini a fare, il che renderebbe un po’ ipocrita il decreto ministeriale. Infine, a chi giova? Quel premio finale ha un senso (e sempre che resti di 650 euro) se va realmente a favorire chi studia e viene dal basso. Chi non ha bisogno della scuola per scalare posti nella società se ne infischiava già. Ridurlo o renderlo impossibile è un modo per avvilire chi non ha.


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