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Unità-"A scuola il computer lo paga papà Per questo occupiamo"

"A scuola il computer lo paga papà Per questo occupiamo" La protesta anche al Fermi. "I soldi sono stati restituiti alle famiglie ma è una vergogna che la scuola debba chiederli" di ...

23/10/2005
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l'Unità

"A scuola il computer lo paga papà Per questo occupiamo"

La protesta anche al Fermi. "I soldi sono stati restituiti alle
famiglie ma è una vergogna che la scuola debba chiederli"

di Vincenzo Capozza / Bologna

"BOLOGNA OCCUPATA e noi Fermi?"Così si legge sul volantino scritto dagli studenti del liceo scientifico "Enrico Fermi", che ieri hanno deciso di occupare l'istituto e seguire così l'esempio del Copernico, del Righi, del Minghetti, del Polo artistico e del Sabin.
Tutti contro la riforma Moratti, una riforma che "non vuole proprio nessuno", dicono gli studenti del liceo di via Mazzini.Salvo poi ammettere con candore e tanta umiltà: "Noi in fondo non sappiamo molto di questa riforma. È per questo che in questi giorni abbiamo intenzione di invitare chi ne sa più di noi, a studenti universitari, ricercatori, professori universitari".
Ma se i contenuti della riforma restano in larga parte un mistero, le ripercussioni sulla scuola si fanno sentire: "Dei fondi che mancano - dice Franca, studentessa del Fermi - ce ne accorgiamo eccome. Prima c'erano corsi di teatro, fotografia, cinema. Ora di questi corsi non ce n'è più traccia, e se ci sono, sono a pagamento perchè la scuola non ha soldi. Penso che queste non siano cose inutili, ma che siano importanti tanto quanto l'italiano o la matematica".
"L'anno scorso - accusa Federica insieme ad un'insegnante - la scuola ha chiesto alle famiglie un contributo per pagare i nuovi computer dell'aula informatica, oltre alla somma di inizio anno che le famiglie versano a sostegno delle classi sperimentali. In realtà poi i soldi sono stati restituiti, ma non è una vergogna che la scuola pubblica debba chiedere i soldi alle famiglie per comprare i computer?"Da un'altra studentessa arriva un consiglio: "Sono cosciente che la scuola abbia bisogno di cambiamenti, ma questi cambiamenti non possono essere fatti solo dall'alto. Bisognerebbe anche sentire chi la scuola la vive, noi studenti".
Ieri pomeriggio poi i rappresentanti degli istituti occupati si sono ritrovati in piazza Maggiore per coordinare la contestazione e organizzare la manifestazione nazionale che si terrà a Roma martedì, giorno fino al quale si protrarrà l'occupazione perchè è previsto il voto finale sul ddl Moratti.
In piazza c'è Marta, una studentessa del Minghetti che invece la riforma la conosce bene, e accusa: " Con la riforma lo studio della storia è ridicolo. Si pensi che la storia greca e romana si studierà solo alle scuole elementari. Quanto mai si potrà approfondire a 10 anni? Vogliono annullare la coscienza storica di noi studenti". E aggiunge: "Siamo anche contrari al doppio binario, l'equiparazione del lavoro allo studio. Crea una scuola classita.In pratica fa comodo solo alle aziende perchè così i ragazzi vanno a lavorare gratis".
E i ragazzi ricevono i complimenti e il sostegno del coordinamento genitori e insegnanti delle scuole di Bologna: "Siamo a fianco dei nostri figli e studenti che lottano per il loro futuro - si legge in una nota - . Noi crediamo in una scuola statale pluralista, laica e democratica, aperta a tutti ed obbligatoria fino a 18 anni".


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