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Unità: A scuola dal 30 settembre? Lega e PD bocciano la Gelmini

La proposta di un senatore Pdl rilanciata dal ministro: «Serve al turismo». Ma il Carroccio la blocca Ghizzoni, pd: «È la conferma della scarsa considerazione per la scuola. La Cgil: così aumenta il caos

25/05/2010
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l'Unità

Felice Diotallevi

«Se ne può discutere. Io sono aperta su questo tema perché‚ effettivamente il nostro Paese vive di turismo e oggi le vacanze per le famiglie non sono più concentrate a luglio e agosto. E a settembre si possono avere migliori opportunità sul piano economico». Il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini rilancia la proposta del senatore Pdl Giorgio Rosario Cota di ritardare al 30 settembre la riapertura delle scuole, ma è sommersa da una valanfa di no. Il più pesante - per la sua coalizione di governo - è quella della Lega che l’attacca frontalmente: «La direttiva europea prevede 200 giorni di scuola e va rispettata - sottolinea la senatrice Irene Aderenti -. Se togliamo i giorni di scuola del mese di settembre si rischia di non rispettare questo minimo. Inoltre, estendere questa proposta a tutto il territorio nazionale significa mettere in difficoltà le famiglie e i lavoratori dipendenti perchè questi alla fine di agosto, la maggior parte, iniziano il lavoro. e dove mettono i bambini?». La Lega ricorda poi al collega del Pdl che «le regioni formulano già il calendario regionale delle lezioni, quindi ognuna di esse ha già questo tipo di autonomia di decisione ». Dura anche l’opposizione. Secondo il capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, il rischio è la riduzione dell' offerta formativa: «Le aperture del ministro dimostrano che per questo governo la scuola non è una priorità, è seconda anche al turismo ». Anche per l'ex ministro dell' istruzione Giuseppe Fioroni, la questione andrebbe affrontata con le Regioni ma «i nostri figli, le famiglie e la scuola meritano più rispetto che proposte estemporanee e superficiali ». E Fabio Giambrone (Idv): «Dopo la macelleria sociale, arriva quella culturale. Ridurre il tempo scuola con una didattica già penalizzata dai numerosi tagli della coppia Gelmini-Tremonti significa abbassare ulteriormente l'asticella del sapere. Non lo permetteremo ». Sul fronte sindacale la Cgil definisce «stravagante» la proposta. «Non se ne capisce il senso - dice Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil - a meno che, come sospettiamo noi dato il il parere favorevole anche della Gelmini, posticipare l'inizio dell'anno serva al ministero per prendere tempo per risolvere le mille incertezze in cui oggi versa il sistema. Il punto vero - continua Pantaleo - è che c'è una situazione caotica, soprattutto alle primarie e alle superiori. Le vacanze estive sono una scusa, dietro il progetto di posticipare ci sono le conseguenze delle politiche sbagliate del governo». Possibilista, invece, Massimo Di Menna (Uil scuola), per il quale «l' idea non è poi così malvagia, ma il mese di settembre dovrebbe essere dedicato ad attività parallele, come attività di integrazione per bambini stranieri, corsi di recupero per gli studenti con lacune, accoglienza e orientamento alle prime classi superiori».


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