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Unità: 300mila bimbi non avranno il tempo prolungato

Le scelte delle famiglieper la scuola dei loro figli non saranno soddisfatte dal ministero I sindacati: la conferma che il governo doveva ascoltare le proteste

03/03/2009
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l'Unità

J.B.I bambini che verranno iscritti nell’anno 2009 alla prima elementare saranno circa 500mila, per loro i genitori hanno scelto in stragrande maggioranza un tempo medio-lungo. Fin qui il risultato del sondaggio ministeriale sul significativo campione di 900 scuole. Se questo sondaggio sarà confermato circa 300mila di quei bambini non avrebbero l’offerta formativa rischiesta dai loro genitori. Perché? Perché la definizione degli organici è stata tarata su 27 ore settimanali, una media fra il minimo di 24, le 30 ore del tempo medio, le 40 del tempo pieno. Ma solo il 3% delle famiglie ha scelto le 24 ore, il 7% le 27, il 56% le 30 ore e il 34% le 40 ore.

Quindi il 90% delle famiglie vorrebbe un tempo medio e lungo, solo il 10% ha chiesto gli orari ridotti. Il calcolo lo ha fatto il mensile Tuttoscuola: mantenendo fermo ai livelli attuali - ovvero al 27% - il tempo pieno (come dichiara il ministro)resterebbe disponibile solo il 3 per cento di posti a 30 ore settimanali. La gran parte delle famiglie dovrebbe accontentarsi delle 27 ore settimali. Ma non basta, per i sindacati della scuola quelle richieste sono anche la dimostrazione che i genitori apprezzano e vogliono le classi a moduli, che quelle richieste sono la dimostrazione del fallimento della proposta del maestro prevalente. Il maestro prevalente, infatti, significa, sottolinea Mimmo Pantaleo della Flc Cgil «La riduzione delle compresenze, non ci sarebbe più il team degli insegnanti, che ha funzionato e dato buona prova di sé». «Andiamo incontro - sostiene il sindacalista - a migliaia di licenziamenti, soprattutto di precari, la scuola non funzionerà più e i genitori se la prenderanno con gli insegnanti».

E, infatti, il ministro Gelmini - sostenuta dal solo Moige - insiste: «Il maestro unico c'è, indipendentemente dal quadro orario scelto. Esiste nelle 24, 27 e 30 ore. Credo che il cosiddetto modulo, la presenza di più insegnanti nella stessa classe, non abbia portato buoni risultati». Anzi, il ministero ha dato conferma dell’approvazione, da parte del consiglio dei ministri del regolamento che introduce per il prossimo quinquennio il modello a maestro prevalente nelle 24,27, 30 e 40 ore.

Non la pensa così Mimmo Pantaleo per il quale se il ministero non vuole deludere le scelte compiute dalle famiglie «Deve rivedere i regolamenti e la formazione degli organici». I genitori sanno, perché era indicato nel modulo della scelta, che la loro richiesta è subordinata alle possibilità e disponibilità, e tuttavia la richiesta è così massiccia che dovrebbe indurre a un ripensamento, «Gelmini ammetta che è stato un errore» insiste, per esempio rino Di Meglio del Gilda: «Se il ministro avesse ascoltato le centinaia di migliaia di docenti che il 30 ottobre sono scesi in piazza, avrebbe evitato di commettere questo grave errore».

Il ministro Gelmini «rispetti l’autonomia delle scuole», chiede il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. «Incurante del giudizio chiaramente espresso dalle famiglie, il ministro insiste sul maestro unico, e lo vorrebbe estendere a tutti i modelli orari. Siamo alla pseudo pedagogia di Stato».

L’ex ministro all’istruzione Giuseppe Fioroni: «Non servono artifici tecnici o false verità, i genitori si aspettano le 30 ore, con la mensa e la compresenza, e si aspettano il tempo pieno e non il doposcuola». Ma: «Senza soldi e con la demagogia non si educano i nostri figli. tutti sanno che la scuola elementare non sarà più l’espressione di un progetto educativo, ma un ritorno al peggio del nostro passato».

Sul tempo scolastico, ieri, anche le regioni si sono mosse. Maria Stella Gelmini ha dato forfait ad un incontro in Veneto a Abano Terme, con i sindaci e l’assessore regionale Donazzan. «Il vero ministro è Giulio Tremonti - attacca Andrea Ferrazzi, vicepresidente della Provincia di Venezia - Lo stesso Tremonti, aveva detto che questa scuola elementare ai primi posti a livello mondiale, non ce la possiamo permette». Nel Lazio i tagli all'organico previsti saranno tra le 3 mila e le 3.500 unità, di cui 1.300-1.800 solo nella primaria, senza contare i tagli a bidelli e personale di sorveglianza, denuncia l’assessore regionale Silvia Costa. E l’assessore toscano Simoncini: «Una scelta giustificata esclusivamente da una logica di risparmio che impoverisce la scuola e acuisce disparità e disagio».

Saranno circa 300mila i bambini che non potranno usufruire dell’offerta di 30 ore settimanali nella scuola primaria. È il calcolo fatto dal mensile “Tuttoscuola” sulla base degli organici previsti dal ministero.


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