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Unità-200.000 firme per gli asili, 4 sì per la vita

"C'È UN NESSO tra i quattro Sì al referendum sulla procreazione assistita e questa legge d'iniziativa popolare "zeroseianni" per i nidi e le scuole dell'infanzia", dice Anna Serafini, presid...

02/06/2005
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l'Unità

"C'È UN NESSO tra i quattro Sì al referendum sulla procreazione assistita e questa legge d'iniziativa popolare "zeroseianni" per i nidi e le scuole dell'infanzia", dice Anna Serafini, presidente della Consulta Ds Gianni Rodari, mentre annuncia di aver da po-
co depositato le 200mila firme raccolte durante questi mesi.
Il nesso è tutto lì, in una parola: vita. Quattro Sì al referendum per far nascere meglio i bambini e dare speranza a chi è malato. Una legge sull'infanzia per farli crescere bene. Questione di differenza, tra centro destra e centro sinistra. 200mila firme a fronte delle 50mila richieste dalla legge. "Vuol dire che il tema è fortemente sentito dalla gente", dice. È vero, la centralità della famiglia è un tema di cui molto si parla, soprattutto oggi, ma che poco entra nelle leggi.
Nella sala stampa di Montecitorio ci sono tutti: il segretario dei Ds Piero Fassino, i capigruppo a Camera e Senato, Gavino Angius e Luciano Violante, il responsabile scuola Andrea Ranieri, e la coordinatrice delle donne Barbara Pollastrini. "I bambini sono il bene più prezioso di una società - dice Fassino - e noi ci siamo ispirati alle parole di Giovanni Bollea che spesso ci ricorda che un bambino felice è un adulto maturo. Questa campagna si è svolta negli stessi mesi di quella referendaria per la legge sulla procreazione assistita. E tra loro vi è un legame evidente: sono entrambe iniziative per la vita".
Tre anni di lavoro sul testo di legge e alla fine una specie di rivoluzione. Un nido che sia servizio educativo, "e primo investimento per far crescere i bambini", un investimento pubblico considerato non più come servizio a domanda individuale, "un sistema di nidi, servizi integrativi, innovativi e sperimentali accoglienti e flessibili negli orari, che vengano incontro alle esigenze di tutti" e, per le scuole dell'infanzia, standard di qualità uuniversali e validi sia per il sistema pubblico che per quello paritario. Riportare, in poche parole, al loro posto i diritti dei bambini: il primo, come dovrebbe essere in una società che guarda avanti.
I dati con cui fare i conti: in Italia "la media dei posti nido è del 7,4% - spiega Anna Serafini, che sarà ricevuta dal presidente Casini -. Molto al di sotto di quella europea che è del 33%, lontana da quella dei paesi nordici che sfiorano il 40%". Aggiunge Fassino: "Ci sono regioni come l'Emilia Romagna dove la media è del 33% - 35%, mentre in altre regioni, come la Calabria stiamo intorno all'1%".
Ribatte via agenzie di stampa Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare: "Negli ultimi 5 anni i bambini che frequentano il nido sono aumentati da 140 a 240 mila". Molti, però, finiscono nei nidi privati.
Spiega Luciano Violante: "Chiederemo la procedura d'urgenza per questa legge" che necessita di finanziamenti. Fondi che potrebbero arrivare dalla legge Finanziaria del prossimo autunno, azzarda.
Macché, minaccia a stretto giro Sestini: "Per finanziare quella legge bisognerebbe ripristinare la tassa sulla successione che questo governo ha abolito. I Ds spieghino chiaramente ai bambini e alle bambine che, se passa la loro proposta, avranno forse il posto all'asilo, ma quell'asilo lo ripagheranno profumatamente una volta cresciuti, al momento di ereditare la casa dei genitori". Meditate bambini. Questa è la differenza. m.ze.


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