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Unione sarda-Scuola sarda, in arrivo nuovi tagli

Viale Trastevere Direttive contenute in una circolare ministeriale illustrata ai sindacati nazionali Sciopero il 26 marzo Il ministro Moratti non molla la scure e, a colpi di mille tag...

17/03/2004
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L'Unione Sarda

Viale Trastevere
Direttive contenute in una circolare ministeriale illustrata ai sindacati nazionali Sciopero il 26 marzo
Il ministro Moratti non molla la scure e, a colpi di mille tagli l'anno, continua a far subire alla scuola sarda una drastica cura dimagrante. Così, dopo l'anno più scandito da proteste e scioperi (il prossimo il 26 marzo, con manifestazione a Cagliari), a tre mesi dalla fine delle lezioni, ecco che suona la prima campanella d'allarme per gli organici 2004-2005.
Sotto tiro le cattedre dei docenti, prime vittime di un'operazione chirurgica annunciata dal ministero di viale Trastevere nella bozza di circolare illustrata ai sindacati. A dare i numeri per la Sardegna è la Cgil-scuola: nel prossimo anno scolastico spariranno 431 docenti, mezzo migliaio di posti che il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ha già messo sotto la scure. E se questi sono ormai persi, tutti gli altri non sono affatto al sicuro: a rischio i posti di bidelli e amministrativi (Ata) e quelli degli insegnanti di sostegno, da sempre falcidiati dal Governo a discapito dei portatori di handicap. Per ora la partita è top secret.
"Ecco la scuola che cresce del ministero Moratti - ironizza il segretario regionale della Cgil-scuola, Peppino Loddo - così si risponde agli altissimi tassi di dispersione scolastica nell'Isola, riformando a colpi di nuovi tagli che si aggiungono alle migliaia e migliaia di posti soppressi negli ultimi anni". Insomma, l'emorragia continua: è da 3-4 anni che più di mille dipendenti della scuola sarda non rispondono all'appello. Prima lavoravano (si pensi ai supplenti docenti che quest'anno sono rimasti per strada), ora non più: non c'è più bisogno di loro in una scuola che perde sì alunni (-2,73%) ma anche ore di tempo pieno, di lingua straniera o altri pezzi di istruzione.
I docentiSardegna al vertice delle regioni che subiscono i trattamenti più pesanti. La revisione ministeriale sfoltirà gli organici dei docenti di circa mezzo migliaio di posti. Il che significa: dai 23.422 docenti si passerà ai 22.995, l'1,84% in meno rispetto all'anno in corso (-0,8% nazionale). Nella scuola dell'infanzia, generosità di un ministro, 4 posti in più: dai 2874 ai 2878. "Vengono a malapena confermati i posti del corrente anno, nonostante un notevole trend di crescita - fa notare Loddo - è il peggiore risultato a livello nazionale". Alle elementari spariranno 262 posti (da 6859 a 6597), il 3,82% in meno, "la percentuale più alta". Alle medie la riduzione è di 112 posti (da 5618 a 5506), "dovuta - spiega la Cgil - al calo degli alunni e alla distruzione delle cattedre con orario inferiore alle 18 ore settimanali. Sarà quindi impossibile estendere in questo grado di scuola il tempo prolungato, sperimentazioni di seconda lingua, di musica o altro. Anzi si ridurrà quello che c'è". Superiori: 57 tagli (da 8071 a 8014. "Qui si sconta anche la sciagurata scelta - accusa Loddo - di aver ridotto l'obbligo scolastico di un anno: dopo la scuola media molti studenti non studiano più".
SostegnoNon si conoscono ancora i singoli dati ma la circolare ministeriale dice che sarà riconfermato l'organico di diritto del 2003. Se i calcoli saranno fatti a norma di legge la Sardegna dovrebbe ottenere 1684 posti per insegnanti di sostegno, ma lo scorso anno i sindacati sono riusciti a strappare ben 748 posti in più, "che dovremo provare a riottenere uno per uno dalla direzione regionale, spesso non tanto sensibile verso l'handicap".
Le rivendicazioniLa Cgil-scuola chiede "all'assessore regionale alla Pubblica istruzione Tonino Falchi di impedire questi ulteriori tagli, rivendicando condizioni migliori per le scuole sarde. Al direttore Armando Pietrella chiediamo di esercitare almeno una volta il suo ruolo e al personale della scuola di rivendicare con noi in piazza una decente istruzione per gli alunni sardi".

Carla Raggio


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