Unione sarda-Scuola, i sindaci frenano la Moratti
I Comuni incontreranno il ministro a fine mese. Genitori: ok alla riforma ma i tempi sono stretti Scuola, i sindaci frenano la Moratti Anche l'Anci-Sardegna si unisce all'appello nazionale ...
I Comuni incontreranno il ministro a fine mese. Genitori: ok alla riforma ma i tempi sono stretti
Scuola, i sindaci frenano la Moratti
Anche l'Anci-Sardegna si unisce all'appello nazionale
Roma I sindaci fermano la riforma Moratti. "I tempi sono troppo stretti - si lamentano. "Senza regole precise e concordate la sperimentazione della riforma della scuola, anche se in numero ristretto di scuole materne ed elementari, non si può fare". Il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, mette in guardia il ministro che, a tamburo battente, fissa già per fine agosto un incontro al ministero della pubblica istruzione con i comuni. Incontro ritenuto necessario dallo stesso ministero "poichè la sperimentazione nella scuola d'infanzia è subordinata ad apposite intese con gli enti locali". E al richiamo nazionale si aggiunge anche quello dell'Anci-Sardegna, che punta il dito sulla mancanza di fondi e sulla necessità di interventi di adeguamento degli istituti, nell'ipotesi di iscrizione anticipata dei bambini alle materne e alle elementari. L'Anci ribadisce che la sperimentazione potrà partire solo dopo che, da quel tavolo, saranno definite procedure, criteri e modalità, applicabili su tutto il territorio nazionale.
Sono molto perplesse, ma non del tutto contrarie alla sperimentazione della riforma Moratti, le associazioni dei genitori. Non sono infatti i contenuti, quanto le modalità e i tempi con cui dovrebbe essere attuata a turbare le famiglie. "Siamo molto preoccupati per i genitori che a settembre, a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni, non sapranno ancora se possono o meno iscrivere i loro figli a scuola - spiega Luisa Santolini, presidente del Forum delle associazioni familiari - soprattutto pensiamo che si debba poter dare alle famiglie la possibilità di scegliere se iscrivere o meno in anticipo i propri figli a scuola". Secondo il Forum, il mini-test sulla riforma Moratti sarebbe una sperimentazione a macchia di leopardo, in quanto coinvolgerebbe solo i Comuni che se la possono permettere. "Una scelta così importante verrebbe ad essere affidata -continua Santolini- alla benevolenza degli enti locali più ricchi, con l'ennesima penalizzazione del Sud". Dello stesso parere anche Maurizio Salvi dell'Age. "In questo modo si avrebbero scuole di serie A e scuole di serie B. Senza contare che servono tre condizioni fondamentali: l'accordo delle famiglie, dei docenti adeguati e le strutture necessarie".
Intanto anche il segretario generale della Cisl scuola, Daniela Colturani, chiede di incontrare il ministro per approfondire le questioni delle ricadute che l'annunciata sperimentazione della riforma e le intese regionali sull'obbligo formativo possano avere sul rapporto di lavoro del personale scolastico e l'organizzazione del lavoro in generale. Colturani spiega che non si intende contestare "a priori la legittimità delle intese e dei vari protocolli con Regioni e Province autonome per l'avvio di pezzi di riforma su materie importanti e delicate" ma "qualsiasi riforma della scuola - conclude - non può prescindere dal suo coinvolgimento dei suoi operatori e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano".
Di diverso tenore le reazioni, numerosissime anche ieri. "La sperimentazione fallirà da sola, perchè è un progetto approssimativo frutto di imperizia e improvvisazione", sostiene il responsabile Scuola della Margherita, Gianni Manzini. Difende la riforma Simone Paini, responsabile del Dipartimento scuola dei giovani di Forza Italia e presidente di Alternativa studentesca. "Siamo alle solite: dopo aver raccontato bugie sulla riforma dello Statuto dei lavoratori, sulla riforma fiscale e su quella sanitaria, la Cgil e la sinistra continuano a raccontarle sulla riforma della scuola".